QUI ANDRIA: Foggia – Fidelis, Quaranta: “Le prime partite riservano sorprese. Speriamo si ripeta la storia del Via del Mare”
Ben 224 presenze con la maglia della Fidelis, una fascia da capitano portata con fierezza e un piedino che, quando solleticato, sapeva come trafiggere il portiere. Ricomincia la rubrica “Occhi puntati su…” con un pezzo di storia calcistica andriese: Raffaele Quaranta. Con lui ci avviciniamo sempre di più al derby di lunedì, che si prospetta non privo di emozioni nonostante il pubblico assente.
Mister, lei non ha mai giocato con la Fidelis un derby contro il Foggia. Che ricordi ha di quel periodo però su entrambe le squadre?
“Il Foggia era Zemanlandia. Avevano raggiunto il top dell’espressione calcistica con una bella squadra. Noi inizialmente annaspavamo nelle retrovie, ma poi riuscimmo a metter su un’ascesa che ci portò sino in Serie B. Peccato però: ho giocato qualsiasi derby con la Fidelis, tranne quello contro di loro, dato che l’anno in cui si incontrarono le due squadre io purtroppo andai via da Andria”.
Derby a porte chiuse. Inevitabilmente condizionerà la partita…
“Uno stadio vuoto distrugge tutta l’atmosfera che un derby crea di per sè. Giocare senza pubblico è come fare un’amichevole infrasettimanale, dato che non riesci a vivere la sfida al 100%. Devi inizialmente cercare altri stimoli, anche se poi quando scendi in campo pensi solo al risultato. Ma se questo serve a spegnere gli animi di determinati tifosi, allora è giusto che si faccia”.
Un bel po’ di confusione in casa Foggia. Come arrivano alla partita i satanelli?
“Dopo un play-off perso, per rincominciare devi ritrovare degli stimoli. L’allenatore per cercare di confermare il campionato precedente deve mettere dei puntelli. Se questi però non sono mantenuti, il tecnico farà le sue richieste. Nel caso in cui anche queste non vengano esaudite si possono creare situazioni del genere. Io credo sia successo questo con De Zerbi, ma comunque sia Stroppa è un allenatore di tutto rispetto. So che molti giocatori non hanno preso bene l’esonero, ma questo è il calcio: il Foggia per far bene deve restare unito”.
E la Fidelis?
“Quest’anno c’è una quadratura societaria. Lo scorso anno si era agli inizi, ma adesso si conoscono perfettamente gli obiettivi ultimi. La squadra è stata ritoccata in meglio e si parte per ora a fari spenti. Favarin conosce la piazza e sta amalgamando un gruppo importante. Sono sicuro che i ragazzi sputeranno sangue, perché è inevitabile farlo indossando quella maglia, con quel pubblico che ti spinge dal primo all’ultimo minuto. Ad Andria si vive di calcio e questo i calciatori lo percepiscono. La Fidelis farà una bella partita ed uan buona stagione, ne sono convinto”.
Quindi, chi è secondo lei la favorita?
“Le prime partite di campionato rilasciano sempre delle sorprese. Lo scorso anno assistetti a Lecce-Fidelis. Loro partivano con tutti i favori del pronostico, con una squadra per vincere e la voglia di spaccare il mondo. Alla fine sappiamo tutti come è andata al Via del Mare. Mi auguro che la storia possa ripetersi”.
Fonte: www.tuttofidelis.it