QUI MONOPOLI – Bucaro: “Il derby con il Foggia? Per loro è importante, ma per noi di più. Il campionato…”

Quello di lunedì prossimo si annuncia come un derby particolarmente speciale per Giovanni Bucaro. Speciale e dal doppio sapore per il mister, per aver indossato la casacca rossonera da giocatore, oltre perché Foggia è la sua città d’adozione.

Ritroverà sulla panchina degli avversari un suo vecchio compagno di squadra, club che ha ripreso a marciare da vera squadra leader, il cui momento è assolutamente opposto a quello del Gabbiano che sta vivendo un lungo periodo d’appannamento. Giuseppe Caramanno, ossia un suo “vecchio” mister, era solito affermare che in particolari sfide che sulla carta appaiono senza storia resta comunque una certa imponderabilità. Queste le schiette risposte di mister Bucaro ai nostri microfoni:

Che valore può avere questo particolare derby che, specie per il Monopoli sembra essere di assoluta importanza visto il momento. Sfida particolarissima per lei visto che è un ex, e che risiede proprio nella città di Capitanata.

“Al di la di essere un ex per bei ricordi di quando ero giocatore nel Foggia anche in Serie A, c’è da preparare una partita che è importante per loro, ma lo è ancora più importante per noi. Dobbiamo sbloccarci da questa situazione perché negli ultimi tempi non ci ha permesso di fare determinati risultati. Abbiamo l’occasione giusta per dimostrare che questo è solo un periodo negativo causato da una serie di episodi che non ci hanno detto bene”.

A mio avviso lei è l’allenatore giusto, ma al momento sbagliato. In quanto ha ereditato una situazione strana anche in virtù della campagna di rafforzamento invernale i cui calciatori nuovi sono stati scelti e voluti dal suo predecessore. Come fare per conciliare il tutto in vista soprattutto della volata per evitare i playout?

“C’è da premettere che subentrare non è mai facile. Però, penso che il gruppo a mia disposizione sia un gruppo formato da giocatori validi. Non dimentichiamo che fino a non molto tempo fa le cose andavano bene secondo me. Non so poi cosa sia successo. Credo che sia stato un contraccolpo che ha frenato i ragazzi. La squadra non vince da dicembre, sono passati tanti mesi. Nonostante la mancanza di vittorie il Monopoli non stava però sfigurando. Certo, quando non vinci poi può subentrare una certa frenesia, una certa ansia. Questo succede perché la squadra è molto giovane, molti sono alla prima esperienza tra i professionisti. Diventa tutto più difficile quando i risultati non arrivano. Per me non è stato un impatto facile. Ma, va detto che è una squadra che ha voglia e che ti segue durante gli allenamenti. E’ chiaro che ci manca molto il risultato, quel risultato che dobbiamo volerlo fortemente e portacelo noi dalla nostra parte. Le vittorie aiutano a migliorare l’autostima e nel metabolizzare più in fretta lo sviluppo dei concetti dell’allenatore. In questo momento soffriamo un po’. Però, abbiamo una partita importante che potrebbe risollevarci per darci poi la spinta nello sprint di qui alla fine del campionato”.

Incontrate il Foggia nel suo momento più alto di forma, squadra che già di per se mette apprensione agli avversari. Ecco, lei che vive a Foggia avendo anche la moglie di quella città, immagino che anche in questa stagione l’abbia già seguito e sa che tipo di corazzata è.

“Hanno un pubblico di Serie A e vivono un momento di entusiasmo. Certo, io debbo pensare alla mia squadra dimenticandomi che sono un ex e che risiedo nella maggiore città della Capitanata. Come ne hanno bisogno loro per mantenere la vetta del girone, così ne abbiamo bisogno noi per la nostra classifica, anzi noi anche di più. E’ sicuramente più dura quando si sta dietro di quanto invece si sta davanti”.

Ritornando alla condizione attuale della squadra. Si è comunque notato dal suo arrivo a Monopoli che qualcosa sia cambiato in positivo. Certo, i risultati non stanno ancora arrivando, però sembra che i giocatori un po’ più esperti siano disposti, come dire, a prendere per mano quelli più giovani e provocare quella spinta necessaria per sbloccare la squadra (anche in virtù del faccia-a-faccia avuto in settimana tra dirigenti e giocatori). Dalla sua, invece, c’è la volontà di far leva anche e soprattutto sull’aspetto psicologico.

“Certo. Questo è un aspetto fondamentale. Come ho già accennato prima, quando una squadra non vince da 2-3 mesi, inevitabilmente subentra una certa sfiducia. Anche inconsciamente non riesce a fare bene. Però, può succedere che in qualche partita pur non meritando e fai risultato pieno questo ti aiuta poi a sbloccarti. Ovvio, nessuno ti regala niente. Se non siamo noi a cercarci quelle condizioni positive attraverso la voglia, l’intensità durante la partita, da sola non arriva. Per cui, dobbiamo essere noi a trovare la forza per tirarci fuori. E’ pur vero che è un periodo difficile, ma posso affermare che possiamo ancora dire la nostra”.

Filippo Rattile – www.colpoditaccoweb.it

Categoria: L'Avversario