I Top & Flop di Turris – Foggia

I Top & Flop di Turris – Foggia

L’intensità di gioco vista negli ultimi 10 giorni, dimostra che Foggia sta crescendo a livello di condizione e di forma.

Purtroppo ieri sera la truppa di Zeman ha dovuto alzare, di nuovo, bandiera bianca contro la Turris, che è riuscita ad imporsi sui rossoneri in casa, all’Amerigo Liguori, per 3 – 1.

Per quanto il Foggia abbia avuto quasi sempre il pallino del gioco, la trappola del fuorigioco non ha funzionato come a Monopoli, e il duo SciaccaDi Pasquale ha dovuto fare i conti con le accelerazioni brucianti del tandem SantanielloLeonetti.

Forse non era il modo migliore di cominciare la 3 giorni che ci separa dal derby col Bari di sabato allo Zaccheria, ma per Curcio & Soci sarà importante mettersi alle spalle questo risultato beffardo.

Vediamo ora quali sono stati i Top & Flop in Turris – Foggia.

 

Top

Vincenzo Garofalo: come contro il Palermo, era al posto giusto nel momento giusto. Sulla prima respinta di Perina sul tiro di Curcio, il numero 21 non se lo fa ripetere 2 volte nel ribadire a porta sguarnita il gol del momentaneo 1 – 1.

Emanuele Santaniello: il bomber di casa era infermabile. A parte il dubbio sul fallo che ha preceduto il 2 – 1, la coppia Sciacca e Di Pasquale ha fatto molta fatica a contrastarlo, riuscendo a portarsi a casa una doppietta, dopo il gol segnato allo Zaccheria all’andata.

 

Flop

Joao Domingo Dalmasso: gli errori visti ieri sera testimoniano l’inesperienza del ragazzo. Nel 1° tempo il pallone gli svirgola dalle mani aprendo ad una potenziale azione da gol, sventata poi da Di Pasquale. Nella ripresa pecca in 2 occasioni: la 1°, un’uscita errata su un contropiede avversario su cui però ci arriva Nicolao; la 2°, più pesante, è sul tiro dai 25 metri di Leonetti, che approfitta dell’uscita dai pali dell’argentino per depositare il pallone in fondo al sacco per il 3 – 1 finale.

Davide Merola: anche ieri sera non c’è stato quell’apporto che ci si aspetta da lui. Dimostra fiato per correre e saltare l’avversario. Ma in area gli manca ancora quell’aggressività che gli possa far fare il salto di qualità.

 

Marco Gabriele Scopece