Siamo ancora alla quinta giornata eppure quella di stasera appare già come una sorta di sfida da dentro o fuori per il Foggia. Per carità, nulla sarà deciso, qualsiasi cosa accadrà sotto la luce dei riflettori dello Zaccheria. Ma il risultato sembra essere destinato ad orientare, in un senso o nell’altro, la stagione dei rossoneri. Boscaglia ieri ha sbottato nella conferenza stampa della vigilia: “A questa squadra serve tempo, vi piaccia o no è così. Se avete pazienza per attendere, bene. Altrimenti…”. Un messaggio chiaro, quello del tecnico di Gela, stuzzicato da qualche cronista. D’altronde è difficile dargli torto: il Foggia, rivoltato come un calzino, non è ancora “squadra” ed un gruppo che conta ben 18 calciatori nuovi ha necessità di rodaggio. Tutto vero, così come vero è anche che il campionato non aspetta Di Pasquale e compagni. Lì davanti corrono e per non perdere contatto col treno-promozione serve rimanere in scia.
Una vittoria stasera, contro un Pescara che poi è una potenziale diretta concorrente, significherebbe molto. Rappresenterebbe innanzitutto un’iniezione notevole di autostima in grado di agevolare il percorso di crescita. E poi lancerebbe un messaggio preciso ai naviganti, dirette concorrenti in primis. Ma trasformare la gara con gli abruzzesi in una finale da dentro o fuori sarebbe un errore imperdonabile, perchè se è vero che la delusione di chi si aspettava tutt’altra partenza è comprensibile, è altrettanto vero che Boscaglia, quando chiede tempo, non sbaglia. Il campionato resta lungo, al di là della gara di stasera. Ed è per questo che azionare lucidità, buonsenso e calma può e deve essere d’aiuto…
Carmine Troisi