Foggia, niente drammi. Ma perché il Barletta ha vinto?
Niente drammi. La sconfitta prenatalizia del Foggia col Barletta non può e non deve lasciare strascichi. Ci mancherebbe. Ma un’analisi, attenta, sulla prestazione, però, va fatta. Quella si. Nulla da dire sulla fase difensiva, comunque positiva, tanto che se non ci fosse stata la prodezza di Floriano, ma anche l’errore di Maza, la retroguardia – che resta comunque la migliore del campionato – non avrebbe preso gol neanche sabato. Sulla fase di possesso e della costruzione della manovra, invece, qualcosa da dire c’è. Il Foggia ha giocato come sempre e come sa fino agli ultimi 30 metri, per poi andare a sbattere sistematicamente contro il bunker del Barletta.
Il classico tiki-taka stile Barca, è stato troppo lento, con palla spesso in orizzontale o all’indietro invece che in avanti. Le corsie esterne sono state frequentate col contagocce. Niente, infine, cambi di ritmo per sveltire la manovra. Manovra che, però, attenzione, nelle battute finali, grazie al dinamismo ed allo spirito di iniziativa del rientrante Gerbo, è divenuta decisamente più ficcante. Vuoi vedere che alla fine è tutta questione di qualità? E dunque quel centrocampista che spacca le difese e che il Diesse Di Bari sta cercando, serve come il pane per consentire alla squadra di De Zerbi di fare il definitivo salto di alto?