Taranto, Lucchesi: “Capuano? Vi spiego la situazione”
Fabrizio Lucchesi, dopo aver accettato l’incarico di direttore generale del Taranto, ha parlato ai microfoni di Antenna Sud affrontando diversi argomenti riguardanti i rossoblù. Di seguito, le sue parole.
Taranto, Lucchesi: “Sarò un gestore. Ci auguriamo subentri un compratore”
Lucchesi ha parlato inizialmente del suo ruolo nel Taranto: “Il mio ruolo sarà sostanzialmente quello di gestore, in questo momento particolare della società. Il presidente e la famiglia Giove rimangono proprietari del club, ma non saranno più presenti nella vita societaria. Il mio compito sarà quello di prendere questa società e rimetterla in navigazione. Oggi non abbiamo più un socio finanziatore che metta denaro. La società deve vivere, per ora, di ciò che produce. Appena questa barca sarà in navigazione, probabilmente ci auguriamo che subentri un compratore. Il mio compito dovrebbe finire in quel momento”.
Taranto, Lucchesi: “L’obiettivo sarà la salvezza”
Mentre, sull’obiettivo di questa stagione: “Dovremo ricorrere a una squadra molto giovane, che farà minutaggio. L’obiettivo sarà la salvezza, che sarà dura, anche perché partiremo con una penalizzazione. Il primo problema sportivo sarà l’allenatore – ha proseguito il direttore generale – , ho fatto di tutto in questi giorni: ho chiamato Eziolino Capuano, facendo di tutto per convincerlo a tornare. Speriamo che guarisca presto; se non dovesse venire, dobbiamo pensare al prossimo allenatore, perché intorno a lui ricomincerà la ricostruzione.
Taranto, Lucchesi: “Non c’è nessun compratore. Non avremo altri punti di penalizzazione”
Ha poi affrontato il tema vendita del club: “Oggi non ci sono le condizioni di vendita perché non c’è nessun compratore. A me non risulta che ci sia un’offerta vera. Le squadre non si comprano il 15 agosto, ma prima. Questa non è una società che rischia di saltare in aria, altrimenti saremmo scappati tutti. Non c’è il rischio che arrivino altri punti di penalizzazione perché, se facciamo le cose come vanno fatte, cioè con l’autofinanziamento, dimensioniamo l’azienda per quel che produce”.