Il Foggia deve tirare fuori gli attributi. Poi se anche la Dea Bendata si ricorda dei rossoneri…
Basta vincere tre o quattro partite consecutivamente per venire fuori dall’inferno e guardare alle parti alte della classifica. Mister Zauri si presentò con un buon auspicio il primo giorno di incontro con la stampa quando, calendario alla mano, auspicò subito i tre punti con la Juventus Next Gen per guardare alla sfida con la Casertana come un tubo da sub dove prendere ossigeno per riorganizzarsi e cambiare il destino di questo campionato. Nella vita ci vuole capacità, preparazione, ma anche tanta fortuna, quella che è mancata al Foggia dall’inizio di questo campionato quando ha visto svanire risultati già ampiamente acquisiti nel giro di pochi minuti. Errori su cui imparare per non commetterli più, dicevano Brambilla e Capuano, ma “repetita iuvant” non è stato di giovamento al Foggia che ha ripetuto sbagli di gestione delle partite nella fase finale della gara. Con Zauri si è vista una luce di speranza, di poter uscire dall’inferno del pericolo retrocessione. Auguriamoci che questa luce diventi un faro importante per dare una proiezione futura a questo Foggia.