Lega Pro e l’anno che verrà. Il golpe è consumato nella sua totalità

Lega Pro e l’anno che verrà. Il golpe è consumato nella sua totalità

Le violazioni statutarie sono enormi. L’ inadeguatezza della gestione è palese. E il “magno” Claudio imperversa.

L’anno che verrà. Non soltanto una bellissima canzone  regalataci dal genio musicale di Lucio Dalla. Non un “impeachment” nei confronti della governance Macalli, ma certamente una bocciatura, a maggioranza, sulle modalità di gestire la Lega Pro.

Una governance in grande confusione come palesemente dimostrato dagli eventi esposti nella loro cronologia.

Macalli, spalleggiato dal delegato alle riforme in Figc,  dopo che i Club nell’ Assemblea del 15 dicembre 2014 hanno bocciato il bilancio, incarica il professor Antonio Baldassarre,  di fare in modo che il voto d’ assemblea medesima venga invalidato. A suo dire, avrebbero avuto diritto di voto soltanto le Società attualmente in organico e non quelle della stagione di riferimento del bilancio. Una tesi puerile e non sostenibile, che il bilancio è riferito alla stagione sportiva, mai all’ anno solare. Un misero tentativo di “golpe” che si frantuma nel silenzio assordante della Figc.

Nella successione dei fatti, trascorre inutilmente anche la data del 28 dicembre 2014, fissata dal Presidente Federale, notificandola al Presidente di Lega, come termine ultimo, per la trasmissione degli atti dell’ Assemblea per i conseguenti provvedimenti dell’ Autorità costituzionale superiore.

Nonostante la bocciatura del bilancio, il 19 dicembre u.s. viene convocato il Consiglio Direttivo della Lega Pro con all’ ordine del giorno il budget per la stagione sportiva 2014/15. Nell’ occasione il direttivo ignora l’ istanza presentata, dai Club, in Assemblea di lega, il 15 dicembre 2014. In quella sede si richiedeva l’ applicazione delle norme recitate dall’ art. 9 comma 3 dello Statuto di Lega. In sintesi una nuova convocazione dell’ assemblea, inserendo all’ odg la revoca dell’ attuale governance e la conseguente elezione della nuova. Anche in questo caso la Figc rimane estranea al rinnovato tentativo di golpe.

Di fronte al perdurare dello sconcertante comportamento dei vertici della Lega Pro, 16 Club depositano in Lega, ma anche presso Figc e Coni (Autorità sportive superiori), una nuova richiesta di convocazione dell’ Assemblea con all’ odg, sempre in virtù di quell’ art. 9 comma 3, la revoca degli incarichi attuali e l’ elezione di nuovi soggetti.

Finalmente, il 3 gennaio 2015, Tavecchio intima al Presidente di Lega di convocare l’ Assemblea sollecitando altresì il deposito, non ancora avvenuto, di quei documenti riguardanti l’ Assemblea del 15 dicembre 2014.

Il 5 gennaio 2015 si rasenta la farsa. Macalli non si presenta al direttivo di Lega, per addotti motivi di saluti, ma alle 23 dello stesso giorno preferisce recarsi, per una intervista, presso gli studi di una emittente televisiva milanese. Due Consiglieri: Giovanni Lombardi ed Eugenio Guarascio, si dimettono. In pari data viene depositato, in Lega e presso le Autorità sportive superiori (Coni e Figc),  un documento politico a firma di 33 Società di categoria. Nello stesso documento si evidenzia, in maniera inequivocabile  la sfiducia, a maggioranza, nei confronti della gestione politica adottata da Macalli e dai suoi adepti. La farsa del Consiglio direttivo prosegue con il tentativo, persistente, puerile e senza alcun sostegno normativo, di invalidare l’ assemblea di metà dicembre. La seduta viene aggiornata al successivo 9 gennaio. Il silenzio della Federcalcio diventa sempre più assordante.

La ragione ha, finalmente, la meglio  quel venerdì 9 gennaio. Alla ripresa dei lavori, il Direttivo di Lega dichiara legittima l’ Assemblea di metà dicembre. Bontà loro, la tesi di illegittimità, sostenuta da Antonio Baldassarre, ex direttore di “Critica Marxista”, viene abbandonata. Nel frattempo Paolo Toccafondi, si dimette e va a rimpolpare la schiera dei dissidenti.

In quella sede, nel paradosso, si delibera di richiedere alla Figc di valutare l’ ipotesi di nomina di un Commissario ad acta per il bilancio bocciato dall’ Assemblea di metà dicembre. La farsa del direttivo rasenta il ridicolo nel passo in cui viene trasmesso alla Procura Federale un documento siglato dai legali rappresentanti dei Club, presenti in Direttivo, nel quale si richiede cosa? La verifica di autenticità delle firme! Paradossale che un presidente preveda di smentire un collega!

Macalli ed il Direttivo ignorano, completamente, l’ obbligo intimato con lettera del 3 gennaio dal presidente della Federcalcio di procedere, senza indugio alla convocazione dell’ Assemblea indicando all’ odg quanto richiesto, a più riprese, dai Club. Pensando di prendere tempo e con il chiaro intento di fiaccare la volontà dei presidenti viene convocata una nuova Assemblea per fine febbraio 2015 con all’ ordine del giorno i punti non trattati lo scorso 15 dicembre.

Il tutto nel puerile tentativo di dimostrare il funzionamento della Lega ed evitare così i motivi dell’ azione di un possibile commissariamento da parte della Figc.

Il golpe è consumato nella sua totalità. Le violazioni statutarie sono enormi. L’ inadeguatezza della gestione Macalli è palese!

A margine il disgusto, personalissimo, per l’ azione, che definisco vergognosa, perpetrata nei confronti dei Club, esplicitata nella richiesta di verifica dell’ autenticità delle firme apposte sul documento riguardante la convocazione di una nuova assemblea. Quella richiesta, ripeto sull’ autenticità delle firme dei loro colleghi, viene sottoscritta dai presidenti Pasini (Feralpisalò), Baumgartner (Sudtirol), Mattioli (Spal), Vavassori (Pro Patria) e Barilli (Reggiana).

Il solo commentarne il disegno sarebbe cosa indegna!

La vicenda non ha bisogno di nessuna precisazione, in un Paese normale le Autorità Istituzionali superiori, preposte a far rispettare le regole, sarebbero già dovute intervenire. Siamo di fronte ad una situazione di gravità inaudita nella violazione dello Statuto della Lega Pro e conseguentemente di quello della Federcalcio.

Sui titoli di coda, prima che si sia recitato l’ assurdo, giunge, finalmente, l’ intervento del Presidente federale che ha intimato alla Lega Pro la convocazione dell’ Assemblea per il prossimo 5 febbraio. In quella sede si riparlerà di approvazione del bilancio e di…tanto altro ancora. Sfiducia, alla attuale governance, inclusa.

Nel frattempo, continua ad imperversare il “magno” Claudio. Le multiproprietà, la “deregulation” per gli agenti, la Lazio, la Salernitana, il Bari, Infront e da ultimo… il Brescia.  I bene informati dicono che per la Lega Pro abbia stia cambiando strategia. All’ ultimo momento. Vorrebbe ricandidare Macalli e affidare il Direttivo ai soli presidenti, copiando in questo il progetto di altri.

Sul tavolo pone però una pregiudiziale: il voto. In cambio, dice lui, porterebbe in Lega Pro uno sponsor.

Ai presidenti, solo a loro, spetta il diritto democratico di decidere cosa sia meglio fare.

Al presidente della Figc si chiede di saper esercitare il suo ruolo di garante. Al Presidente del Coni, in eventuale assenza di una attivazione del Presidente federale, quello di svolgere il suo compito di sovraintendente al rispetto delle regole sportive.

L’anno che verrà? …io mi sto preparando…l’ anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va…

Categoria: Serie C