Com’è l’allenamento invisibile di un calciatore durante la competizione?

Pensare all’allenamento di un calciatore significa visualizzare nella mente le corse, gli scatti, ma anche le partite ad alta intensità contro i compagni, ma c’è un metodo che differenzia un atleta di alto livello da un buon calciatore, si tratta di qualcosa che non si vede, conosciuto come l’allenamento invisibile.
Questo metodo comprende tutte le abitudini fuori dal campo, come il recupero e il riposo, l’idratazione, la gestione dello stress e, soprattutto, l’alimentazione, perché scegliere l’integrazione quotidiana giusta è importantissimo e determina la qualità della prestazione quanto l’allenamento stesso o i singoli esercizi con il pallone.
Nel calcio contemporaneo i match sono più lunghi perché sono aumentati i tempi di recupero, anche gli stessi match sono aumentati rispetto al passato, perché ci sono più competizioni, quindi il corpo diventa una macchina da preservare un un’attenzione, che deve essere scientifica e coprire ogni tipologia di fabbisogno energetico.
Ecco che entra in gioco la disciplina silenziosa dell’integrazione, usata da tantissimi calciatori d’elite che devono affrontare anche più di un match a settimana, un esempio pratico è la creatina, che riduce il senso di affaticamento e offre più energia, a patto di essere presa nelle giuste dosi e secondo un piano ben preciso e strutturato.
Il carburante dell’efficacia è l’alimentazione
Mangiare bene non significa esagerare, né soltanto evitare gli alimenti grassi o pieni di zuccheri, perché nei contesti agonistici la nutrizione diventa strategia, in questo caso fa parte dell’allenamento invisibile.
Ogni pasto, merenda e spuntino devono fornire la giusta dose energetica a seconda dello sforzo messo in campo, in allenamento o in gara, quindi stabilizzare la carica e non appesantire mai la digestione. Infatti, nel momento in cui i calciatori si allenano o giocano, il sangue deve affluire ai muscoli per supportare gli sforzi, non andare allo stomaco per aiutare la digestione.
Piani alimentari personalizzati dei calciatori
I calciatori professionisti, prediligono prima degli allenamenti e dei match i carboidrati complessi, ossia pasta integrale, riso, oppure patate e altri abbinamenti.
Anche le proteine devono essere leggere e di qualità, per favorire resistenza e concentrazione, mentre dopo lo sforzo è necessario aumentare le dosi, perché l’obiettivo diventa la ricostruzione dei tessuti muscolari che si sono logorati durante l’attività. Dopo l’allenamento o la gara, spazio dunque ai sali minerali, con la frutta che resta l’elemento migliore anche per incrementare l’idratazione.
Sono sempre di più i club di Serie A e le Nazionali che lavorano a stretto contatto con i nutrizionisti sportivi, per dare modo ai calciatori di seguire un’alimentazione personalizzata secondo le loro esigenze e il ruolo che ricoprono in campo, persino le diverse fasi della stagione incidono sul piano alimentare. Questa è una prospettiva importante dell’allenamento invisibile dei calciatori.
Il sonno e la mente come muscolo invisibile
Anche questi sono altri due elementi fondamentali dell’allenamento invisibile, perché il sonno e il riposo rappresentano i momenti di recupero non solo fisico, ma anche mentale. I calciatori professionisti dormono a orari regolari per almeno 8 – 9 ore a notte, perché solo così riescono a favorire anche il muscolo invisibile per eccellenza: la mente.
La mente ricorda ed esegue i gesti tecnici, deve gestire lo stress durante le gare e coordina proprio l’equilibrio con il corpo, per questo è l’elemento dell’allenamento invisibile più attivo.