Juve Stabia, Manniello: “Con Pancaro non potevamo proseguire”
Il Patron della Juve Stabia, Franco Manniello, è intervenuto in esclusiva alla trasmissione radiofonica “Il Pungiglione Stabiese”; con lui si è parlato dell’esonero di Pancaro, dell’esordio di Savini, del finale di stagione delle Vespe e anche di Piero Braglia.
Dopo la sconfitta contro il Lecce e il pareggio contro il Cosenza, la Juve Stabia sembra essersi ripresa grazie alla svolta tecnica e l’arrivo di Mister Savini..
Sì, era fondamentale fare risultato contro la Lupa Roma, sia per la classifica che per l’ambiente. La nostra scelta di puntare su Savini è stata definitiva sin dal momento in cui è stata presa perchè il Mister già conosce ragazzi, ambiente e moduli da otto mesi e questo è un elemento importante ad otto giornate dalla fine di un campionato così difficile. Marco Savini è stata la scelta più logica e lineare.
Ad Ischia la squadra ha chiesto alla Società di non esonerare l’allenatore che era ormai fuori dal progetto tecnico, a Castellammare questo non è avvenuto, perchè?
Questo non lo so, non guardo agli altri; forse non tutte le piazze hanno una Società forte ed indipendente come quella che rappresento. Ripeto, l’esonero di Pancaro non ha fatto piacere a nessuno e non è stato frutto di antipatie personali o altro, semplicemente occorreva una sferzata tecnica così come indicavano gli ultimi risultati di Pancaro.
C’è una qualità di Marco Savini che al momento l’ha colpita di più?
Sì, l’umiltà e la semplicità..del resto il calcio è un gioco semplice ed è deleterio percorrere strade poco concrete e lontane dalla realtà.
Nella questione esonero ha influito anche la questione modulo e la testardaggine di Pancaro nel non aver mai cambiato uno schema ormai inefficace?
No, la scelta di esonerare Pancaro è stata dettata da tanti fattori ma non ho dubbi sul fatto che il calcio non si giochi con un solo modulo; ogni partita ha una storia a sé e si deve affrontare anche in funzione dell’avversario. Per farvi capire come la penso, io non apprezzo un allenatore come Benitez che resta costantemente fossilizzato su un modulo di riferimento senza mai modificarlo, nemmeno quando è chiaro che non è più efficace; in più, un’altra cosa che non mi piaceva della precedente guida tecnica era la gestione di Ripa e Caserta, ormai messi ai margini della squadra. Dopo un po’ di anni di calcio e l’aver trattato con tanti allenatori, posso dire che un tecnico deve avere equilibrio nei giudizi e nelle valutazioni e quando queste componenti non ci sono più diventa inevitabile cambiare.
Dopo la Serie B sfiorata con il Presidente Fiore e la serie cadetta conquistata con Lei e Franco Giglio, Mister Savini può essere l’uomo giusto per una nuova scalata?
Marco Savini è stato promosso a primo allenatore proprio perchè noi crediamo a questo obbiettivo importante, altrimenti non sarebbe stato scelto un tecnico già presente da otto mesi nell’ambiente. Puntare su un nuovo allenatore sarebbe stato nocivo nella corsa ai play off; la grande lucidità di Savini si è vista anche nella gestione delle sostituzioni nel match di domenica e ne sono stato molto soddisfatto.
Se lo aspettava l’esonero di Piero Braglia da parte del Pisa?
Sinceramente, sì. Vi racconto un aneddoto sulla scorsa stagione; dopo il suo ritorno, Braglia mi chiese di mandare via il difensore Marco Piccioni (che poi invece ha portato con sé come vice allenatore a Pisa), perchè a suo dire era un uomo di Pea…questo la dice lunga sull’incoerenza di alcune persone..
Presidente, possiamo rispolverare la frase porta fortuna “non succede..ma se succede..” ?
Io, con la mia squadra, punto ai play off per vincerli, non certo per fare la comparsa…traete voi le conclusioni che preferite..