Inibizione a Macalli, ecco cosa cambia in Lega
Un’inibizione…positiva. Lo stop di 6 mesi inflitto oggi dal Tribunale Federale Nazionale a Mario Macalli per il caso Pergocrema non è una bruttissima news per il presidente della Lega Pro, anzi. Il numero uno della Terza Serie, per il quale l’accusa aveva richiesto 8 mesi di inibizione, è stato condannato sulla questione dei marchi del club lombardo ma assolto su quella del fallimento.
In questo modo Macalli ha evitato una nuova assemblea elettiva che sarebbe scattata per impedimenti superiori ai 6 mesi. Lo statuto prevede che sarà uno dei vicepresidenti a gestire nel frattempo la Lega (probabile la promozione temporanea di Antonio Rizzo), in attesa dei nuovi gradi di giudizio. Il numero uno della Lega Pro, assistito dall’avvocato Cesare Di Cintio, ricorrerà in corte federale e, in caso, anche al collegio di garanzia.
Non in pericolo, infine, il ruolo di vicepresidente della FIGC: per essere allontanato dalla carica, infatti, Macalli avrebbe dovuto subire una sanzione superiore a un anno.