Lecce, parla Ferrero: “Il Salento ha qualcosa di magico. Ho visto Tesoro prima di Samp-Juventus”
E’ già Ferrero-Mania in Salento. L’entusiasmo è già alle stelle tra i tifosi del Lecce, consapevoli di aprire un nuovo ciclo nel caso arrivi l’attuale patron della Sampdoria. I colleghi del Nuovo Quotidiano di Puglia hanno contattato proprio il diretto interessato. Ecco le parole di Massimo Ferrero così come riportato da SoloLecce: “Nel Salento ho girato due puntate della fiction ‘Mia Madre’, in Puglia ho lavorato anche per il centenario dell’Unità d’Italia, ma il Salento ha qualcosa di magico. Sarà bello venire a farci qualcosa di importante”. E sulla piazza salentina, rivela: “Lecce è una grandissima piazza calcistica, ha lasciato segni importanti nelle vicende del calcio. Io a Genova ho Muriel, che dell’esperienza leccese parla in continuazione. E poi c’è una persona speciale come il DS Osti (attualmente alla Samp ma con un passato al Lecce ndr), che mi ha fatto scoccare la scintilla: ha il Lecce dentro, il calcio, il territorio, la gente. È stato lui a farmi incontrare Tesoro prima di Sampdoria-Juventus e il Presidente del Lecce mi è sembrato felice di vendermi la squadra”.
E sulla trattativa che starebbe per nascere, spiega: “Gli ho chiesto di farmi leggere i numeri, di vedere le carte, i conti. Quando si fanno certe operazioni devi vedere chiaro sino in fondo. Gli ho chiesto di mettersi in contatto con il mio staff, era sabato, oggi è mercoledì e ancora non è successo niente. Per me funziona così: vedere moneta e dare cammello, in questo caso vedere conti e prendere cammello. Non sono certo uno che cerca visibilità. Mi hanno chiamato anche a Foggia e Brindisi per operazioni simili, ma preferisco il Salento per tutte le caratteristiche di cui parlavo”. Il patron blucerchiato avrebbe in mente un progetto importante, ecco le sue rivelazioni: “Che senso avrebbe prendere il Lecce se non per portarlo subito in B? Sabato farò il tifo per il miracolo, ma se andasse male al Lecce non sarebbe un problema: il Lecce in Serie B ce lo portiamo noi. Non vengo certo a pettinare la bambole”.