Lega Pro, Miele: “Riduzione squadre fisiologico. Mai più calcioscommesse e spazio ai giovani”
Ad un mese esatto dall´inizio del suo incarico, TuttoLegaPro.com ha intervistato in esclusiva il giudice Tommaso Miele, commissario straordinario della Lega Pro. Con lui abbiamo parlato di un primo bilancio su quanto fatto fin qui, sugli obiettivi immediati e su quelli a medio termine. E ancora la difficile situazione della Lega Pro e su cosa bisogna puntare per stabilizzarla, ed infine la nomina di mister Arrigoni quale tecnico della Nazionale Lega Pro.
Un bilancio sul primo mese come commissario straordinario della Lega Pro.
“Con il ritmo di lavoro che abbiamo avuto sicuramente ora un bilancio si può fare. Consapevole dei problemi che avrei trovato, mi sono messo subito a lavoro. Problemi ne abbiamo trovati tanti, sia di tipo ordinario, per assicurare la continuità. Mi riferisco ai termini delle iscrizioni e ai ripescaggi. Adesso abbiamo un quadro quasi completo dell´organico, anche se manca la 54esima squadra, che andrà a sostituire il Castiglione. Quindi ci sono dei termini che ci ha dato alla Federazione e siamo legati anche ai tempi della Giustizia Sportiva. Accanto al lavoro ordinario, coadiuvandomi anche con i sub-commissari che ho nominato, abbiamo affrontato anche le due mission fondamentali: l´approvazione del bilancio 2013/14 – anche se entro fine ottobre vorrei riuscire ad approvare anche il 2014/15 -, e poi la preparazione delle elezioni della nuova governance della Lega Pro. Di lavoro ce n´è stato tanto. Al momento sono particolarmente soddisfatto, anche per aver approvato insieme ai presidenti della Lega A e B e su impulso del presidente Tavecchio, il Codice di Onorabilità. Credo che a questo sistema calcio bisogna ridare credibilità attraverso una forte selezione e pretendendo requisiti in termini sia a livello di moralità che di solidità economica. Per impedire che gli episodi degli ultimi mesi, che hanno minato il sistema calcio, possano ripetersi”.
Ma proprio questo mancato raggiungimento delle 60 squadre in Lega Pro non è una sconfitta per il sistema calcio?
“Rispondo molto francamente: questa è una situazione che si è determinata naturalmente. Molte società arrancano nel mantenere certe posizioni a livello professionistico. Cinquantaquattro squadre si sono determinate sia per la mancata iscrizione, sia per le mancate domande di ripescaggio. Sono ben consapevole della “tassa” di 500mila euro messa a livello federale. Ma noi siamo qui per far giocare a calcio. Il sistema calcio e la Lega Pro però vanno salvaguardate, per evitare che si inseriscano situazioni borderline, che fanno fatica a reggere gli impegni. In quel modo si incrinerebbe il livello di integrità e si favorirebbero le derive, come le frodi sportive. Non dico che bisogna ridurre l´organico della Lega Pro, ben venga un organico di 60 o più squadre. Però devo essere società solide economicamente e condotte da dirigenze che abbiamo a cuore l´integrità del mondo del calcio. Se siamo arrivati a 54 squadre, come detto, è stata una selezione naturale. Le singole società si rendono conto di non poter reggere un certo livello di calcio professionistico”.
Data però appunto questa selezione di cui parla, la Lega Pro Unica sembra che in prima battuta non abbia funzionato del tutto.
“Purtroppo necessariamente bisogna avere la disponibilità economica per affrontare un campionato del genere, ci sono dei costi non indifferenti. Ogni società sa che passo può compiere. Anche se c´è qualcuno che ogni tanto fa il passo più lungo della gamba, ma alla fine queste cose col tempo si pagano. O in termini di non resistenza rispetto al fattore economico, oppure ancora casi nei quali si sfocia in frodi sportive, calcio scommesse, eccetera. Questi casi fanno davvero male al sistema, e quindi per questo dico che non è un dramma se ci sono meno squadre, purché il sistema sia più solido. Una situazione che però ha avuto anche ripercussioni in termini di diritti televisivi. Quello che è accaduto ha avuto gravi ripercussioni anche a livello internazionale. Prima i diritti erano appetibili ma, per effetto dello scandalo calcio scommesse, hanno perso in termini di valore economico una grande percentuale. Se in cesto c´è una mela marcia, va isolata, altrimenti rischia di rovinare anche quelle buone”.
Adesso siamo sulla strada giusta per stabilizzare la terza serie del campionato italiano?
“La Lega Pro è un campionato davvero importante. Garantisce la territorialità, è diffuso nella provincia italiana. Io vorrei puntare anche sul rilancio del calcio giovanile. La Lega Pro può essere un serbatoio di talenti, per esaltare i ragazzi dei settori giovanili e permettere loro di potersi lanciare a grandi livelli, piuttosto che andarli a cercare all´estero. Punteremo ad una politica di incentivazione dei settori giovanili, per fare della Lega Pro la serie “palestra” dalla quale possano venire fuori i futuri campioni della Serie A”.
Soddisfatto della nomina di Daniele Arrigoni quale tecnico della Nazionale Lega Pro?
“Assolutamente sì. Intanto lo ringrazio per aver accettato, come ringrazio il suo predecessore Valerio Bertotto. Con Arrigoni abbiamo parlato pochi giorni fa, quando ci siamo conosciuti. È stata una scelta dettata proprio dalla volontà di valorizzare i giovani. Sono convinto che farà un ottimo lavoro perché è un tecnico di grandissima esperienza, che ha allenato anche in Serie A. Ha accettato con grande entusiasmo e sono convinto che farà benissimo. Ha tutta la mia fiducia”.