La decisione di aprire lo Zaccheria al pubblico è quella più saggia e logica, ma non perchè è quella che piace e fa comodo ai tifosi rossoneri, ma perché una scelta diversa avrebbe potuto preoccupare di più: 2000/3000 tifosi fuori allo stadio, impossibilitati ad entrare, magari incavolati per un eventuale risultato negativo, potevano essere veramente un problema di ordine pubblico. Assodato quindi che i tifosi, anche con l’Ischia, daranno il loro consueto apporto alla squadra, ora bisogna aspettare la risposta della squadra che, chiusa nel silenzio subito dopo la sconfitta con il Messina, si prepara a quella che può rappresentare una risposta concreta e fruttuosa. Questo è un silenzio che rimbomba perché non si riesce a capire se la squadra abbia assorbito la batosta, se sia pronta a reagire, se mentalmente nutra ancora speranze, se ci siano nel gruppo calciatori in forma, calciatori infortunati o ancora calciatori che non siano in una condizione mentale giusta e che quindi non siano tra coloro che possano pensare di superare l’Ischia. Parlare attraverso i media può servire anche a dare quel minimo di informazioni che il pubblico vuol sapere, quello stesso pubblico che ha sempre risposto “presente” quando squadra, società e tecnico hanno chiamato. Possiamo solo immaginare e fare delle supposizioni. Abbiamo ancora 8 gare che non sono tante se si pensa ai punti che dividono il Foggia dalla vetta, ma che sono sufficienti se l’obiettivo fosse quello di raggiungere il terzo posto che datebbe la certezza matematica di andare ai play off nei quali, è bene ricordarlo, vincerà e conquisterà la serie B una squadra sulle 8 partecipanti. Per il momento si affronti l’Ischia dell’ex tecnico Porta con il piglio giusto, cercando di vivere poi alla giornata, ma con la consapevolezza che i passi falsi saranno ormai definitivamente compromettenti.
La decisione di aprire lo Zaccheria al pubblico è quella più saggia e logica, ma non perchè è quella che piace e fa comodo ai tifosi rossoneri, ma perché una scelta diversa avrebbe potuto preoccupare di più: 2000/3000 tifosi fuori allo stadio, impossibilitati ad entrare, magari incavolati per un eventuale risultato negativo, potevano essere veramente un problema di ordine pubblico.
Assodato quindi che i tifosi, anche con l’Ischia, daranno il loro consueto apporto alla squadra, ora bisogna aspettare la risposta della squadra che, chiusa nel silenzio subito dopo la sconfitta con il Messina, si prepara a quella che può rappresentare una risposta concreta e fruttuosa.
Questo è un silenzio che rimbomba perché non si riesce a capire se la squadra abbia assorbito la batosta, se sia pronta a reagire, se mentalmente nutra ancora speranze, se ci siano nel gruppo calciatori in forma, calciatori infortunati o ancora calciatori che non siano in una condizione mentale giusta e che quindi non siano tra coloro che possano pensare di superare l’Ischia. Parlare attraverso i media può servire anche a dare quel minimo di informazioni che il pubblico vuol sapere, quello stesso pubblico che ha sempre risposto “presente” quando squadra, società e tecnico hanno chiamato.
Possiamo solo immaginare e fare delle supposizioni.
Abbiamo ancora 8 gare che non sono tante se si pensa ai punti che dividono il Foggia dalla vetta, ma che sono sufficienti se l’obiettivo fosse quello di raggiungere il terzo posto che datebbe la certezza matematica di andare ai play off nei quali, è bene ricordarlo, vincerà e conquisterà la serie B una squadra sulle 8 partecipanti.
Per il momento si affronti l’Ischia dell’ex tecnico Porta con il piglio giusto, cercando di vivere poi alla giornata, ma con la consapevolezza che i passi falsi saranno ormai definitivamente compromettenti.
Fonte: www.manganofoggia.it
Alberto Mangano