Cosenza, la guerra fredda fra Meluso e Cappellacci. Juve stabia, i tifosi scaricano Pancaro
Il grande freddo. Quello calato fra mister Roberto Cappellacci e il diesse Mauro Meluso all’indomani della fine del calciomercato estivo. Una sessione che ha visto i due spesso fronteggiarsi con visioni antitetiche.
Le dichiarazioni di settimana scorsa del tecnico sono state roboanti e senza mezzi termini. Mercato incompleto e acquisti non avallati a detta del trainer ex Teramo, che – senza giri di parole – ha messo alla gogna il proprio direttore sportivo, che aveva definito chiusa e soddisfacente la campagna rafforzamenti. Di tutt’altro avviso Cappellacci, che ha invocato un nuovo esterno destro offensivo e un altro mediano per il suo Cosenza. Frattura reale e profonda, nonostante i tentativi di smussare le incomprensioni a suon di dichiarazioni mielose degli ultimi giorni. D’altronde anche a livello contrattuale i due vantano situazioni differenti. Cappellacci è blindato da un importante contratto biennale e gode dell’appoggio incondizionato della tifoseria dopo la trionfale promozione dell’anno scorso. Meluso, cosentino doc e molto apprezzato dalle istituzioni locali, ha firmato un semplice annuale in estate ed è sotto osservazione da parte dei supporters rossoblù. Il tecnico avrebbe voluto le riconferme di Guidi e Frattali, due suoi pupilli nonchè assoluti protagonisti del salto di categoria. Invece entrambi sono stati lasciati andare in scadenza. Se per il portiere non era pareggiabile la concorrenza di un club di categoria superiore (Avellino), lo stopper è stato soffiato da una compagine di pari livello economico e minor blasone (Forlì). I suoi sostituiti non hanno convinto Cappellacci che avrebbe voluto un difensore centrale con caratteristiche differenti da Magli e Tedeschi, ritenuti doppioni e non affini al suo stile di gioco. I risultati delle prossime gare saranno determinanti. Qualora fossero positivi, le divergenze di mercato verrebbero appianate sull’altare delle vittorie. Altresì in caso di nuovi scivoloni si acuirebbero gli alterchi e non sarebbero da escludere anche clamorosi sviluppi con l’addio di uno dei protagonisti della querelle. Il silenzio assordante delle ultime settimane da parte del patron Guarascio è, in tal senso. esemplificativo di come si attendano gli sviluppi delle prossime gare prima di dirimere la vicenda e tracciare un bilancio definitivo.
Aria pesante anche in casa Juve Stabia dove in settimana si è consumato un screzio fra il tecnico Pippo Pancaro e la tifoseria gialloblù. Uno strappo significativo dopo appena due giornate di campionato, nelle quali i campani hanno raccimolato appena un punticino senza brillare sul piano del gioco. L’ex terzino di Lazio e Milan era stato nominato prima della scelta di Pasquale Logiudice quale direttore sportivo. Un’anomalia dovuta al fatto che alla fine dello scorso campionato i vertici delle Vespe avevano intrattenuto contatti con Beppe Cannella, divenuto ieri responsabile dell’Area Tecnica del Varese, in qualità di possibile consulente di mercato. L’ex dirigente di Treviso e Salernitana aveva caldeggiato Pancaro per averlo avuto a Modena come viceallenatore durante la gestione Marcolin. L’ipotesi del ripescaggio in Serie B da sogno si è tramutato in un incubo, inchiodando gli stabiesi comunque in Lega Pro e rallentandone la campagna di rafforzamento sul mercato. Dagli svincolati sono stati pescati due stranieri il cui valore è tutto da decifrare nelle latitudini nostrane. Una situazione che preoccupa la tifoseria che a metà settimana ha chiesto, presso il campo di allenamento di Casola di Napoli, una faccia a faccia con la squadra. Un’occasione per confrontarsi con i propri beniamini, incitando i calciatori a riportare in alto il club dopo l’ultimo annus horribilis vissuto all’ombra del Menti. Pancaro, però, ha ritenuto sconveniente tale scenario e ha rifiutato di accordare l’incontro squadra-tifosi. Il che ha provocato un duro botta e risposta fra le parti, sfociando nella sfiducia palesata dai tifosi nei confronti del tecnico. Contro la Casertana serve una prova d’orgoglio e possibilmente i tre punti, in modo da spazzare vie ombre e tensioni di questo avvio di stagione. Una sterzata necessaria per cancellare polemiche e perplessità, riprendendo la rotta verso i Playoff e le posizioni di vertice.
Mercoledì mattina mentre stavo facendo colazione mi squilla il telefono. Rispondo e apprendo una notizia clamorosa: Gaetano D’Agostino è a colloquio con la dirigenza dell’Andria. Entro poche ore sarà ufficiale vedrai, mi rivela la fonte di una vera e propria bomba di mercato. Inizialmente rimango sbigottito: parliamo di un ex calciatore della Nazionale Italia (5 presenze azzurre), nonchè di un protagonista per tanti anni della nostra Serie A con le maglie di Roma, Bari, Messina, Udinese, Fiorentina e Pescara. L’anno scorso era stato protagonista in cadetteria a Siena, dove era legato ai toscani sino al 2017 da un contratto da quasi 700mila euro. Effettuate le verifiche del caso, recupero continue conferme. Un botto straordinario quanto inaspettato per la Serie D e che sottolinea le fortissime ambizioni della Fidelis Andria di ritrovare, immediatamente, la Lega Pro. Incredibile, però, la parabola di un talento cristallino che avrebbe meritato migliori fortune. A trentadue anni è ancora integro fisicamente e sarebbe potuto essere, tranquillamente, protagonista nei professionisti. A giugno l’aveva corteggiato il Montreal con una proposta da 450mila euro. Offerta ritenuta bassa, ma i canadesi non potevano spingersi oltre per non sforare il salary-cap vigente nell’MLS dove solo tre calciatori possono godere di ingaggi extra-budget. Fino a novembre uno di loro è Marco Di Vaio, che in inverno tornerà in Italia dove sogna di fare il direttore sportivo. C’erano stati contatti col Bologna e chissà che non possa fare parte del club felsineo targato Tacopina fra qualche mese. Ma torniamo a Dago. In Italia nel mese di agosto c’erano stati contatti con Catania, Vicenza, Messina e Barletta, tuttavia il regista desiderava confrontarsi con un’esperienza all’estero. Offerte pertanto rispedite al mittente. Aspirazione non materializzatasi e così a settembre inoltrato, stufo di attendere proposte fuori dai confini, ha accettato il corteggiamento dei pugliesi. Una sfida ambiziosa e coltivata in prima persona, tanto da effettuare la trattativa senza nè procuratori nè mediatori vari. Appena un lustro fa avevamo vissuta un’altra estate di calciomercato con Gaetano D’Agostino in copertina. All’epoca conteso da Juventus e Real Madrid e rimasto, forzatamente, a Udine. Nel cassetto della sua casa a Firenze Gaetano conserva ancora i biglietti aerei per Madrid a firma Florentino Perez e la bozza del contratto quinquennale da 2 mln netti a stagione con le Merengues. Riportare i biancoblù nel calcio professionistico e dedicarsi alla crescita della sua scuola calcio in Toscana, lasciandosi alle spalle il passato e ciò che sarebbe potuto essere ma non è stato. Peccato non ci sia stata un’altra grande occasione, come per Gwyneth Paltrow nel film Sliding doors, per il classe ’82…