Foggia e Pisa chiusura con il botto. E Robertino De Zerbi …

Foggia e Pisa chiusura con il botto. E Robertino De Zerbi …

Ritengo corretto farmi portavoce di tutti gli addetti di questo “barnum” meraviglioso che è il mondo del pallone inviando, da queste pagine, il saluto più affettuoso a Eziolino Capuano, vittima con la sua auto di un incidente stradale, con l’augurio più fervido per una immediata guarigione. Augurandogli di tornare quanto prima a correre, unico nel suo modo sfrenato, sotto le curve dei suoi tifosi.

Coraggio Eziolino.

Si sono finalmente delineate le linee guida per poter accedere ai ripescaggi. In tutte le categorie. La serie C è quella che ha coinvolto maggiormente l’interesse degli addetti. La maxi riduzione del fondo perduto e l’aver ottenuto la totale disponibilità di quel denaro per la Lega di appartenenza, rendono grande merito all’impegno profuso da Gabriele Gravina. Fanno gola, un po’ a tutti, quei sei posti già disponibili in virtù di un format che va ricondotto a 60 squadre. Non è poi detto che non se ne possano liberare altri. Le difficoltà di Carrarese, Rimini e Pavia sono da tempo note a tutti. Bisognerà poi verificare la situazione economica di qualche altro club. Entro la ultima decade di giugno, nel regolarizzare la domanda di iscrizione al prossimo campionato, bisognerà dimostrare di aver provveduto al pagamento delle retribuzioni e relativi oneri riflessi per i mesi di marzo, aprile e maggio.

Si potrebbero riscontrare alcune sorprese inaspettate. Da tempo si vocifera di una situazione, che sarebbe particolare, del Modena. Lo stesso Bari entro il 21 giugno prossimo deve ricapitalizzare per 7,5 milioni di euro. Una bazzecola, in fin dei conti. Se li hai. Qualche altro Club di serie C denota affanni. Da più parti si è in cerca di soci finanziatori. Il passa parola di coloro che intendono sempre giocare con il fondo schiena degli altri.

Ora si attende, con impazienza, il comunicato della Figc nel quale vengano fissati i termini e dettate le regole. Dei ripescaggi. Un nodo da sciogliere sarà certamente quello che riguarda i club che nel recente passato hanno subito penalizzazioni. Comprendere se esisterà una differenziazione tra illecito sportivo ed amministrativo. Tra responsabilità diretta ed oggettiva.

Le dichiarazioni di Tavecchio, anche in relazione all’affaire Lanciano, lasciano supporre che si andrà verso una linea intransigente. E’ impensabile che si possa disputare un intero campionato senza pagare un soldo di contributi e passarla indenni. Spudoratamente.

A tal proposito consiglierei ai vertici del calcio di studiare il modo per abolire quell’escamotage, scandaloso, che permette a diverse Società di “evadere” ai propri obblighi. La rinuncia (fittizia) dei tesserati  agli emolumenti degli ultimi mesi. Concordata e sottoscritta dinanzi ad un funzionario dell’Ufficio del Lavoro. Garantita, magari, dal prolungamento del contratto. Una “moda” che sta diventando usuale in Lega Pro. Permette anche l’evasione della contribuzione.

Aiuta all’atto dell’iscrizione al campionato lasciando però sul tavolo, irrisolti, tutti i problemi economici legati alla gestione delle Società.

Del resto si è sempre parlato di riforme idonee. Propedeutiche alla formazione di un sistema solido. Mantenere tra i professionisti chi ritarda il deposito della fidejussione e ritarda il pagamento degli emolumenti non è certamente salutare. Figurarsi chi è coinvolto in illeciti sportivi. Non è soprattutto rispettoso nei confronti di chi, del rispetto delle regole, ha da sempre fatto il suo biglietto da visita. L’allusione al Livorno ed alla lunga, esemplare militanza dirigenziale di Aldo Spinelli nel calcio, non sono affatto casuali.

Il Lanciano retrocesso in Lega Pro, che accusa colpevoli ritardi nei pagamenti e che necessita di somme importanti per la ricapitalizzazione, potrebbe risultare in carenza. Anche in sede di iscrizione al campionato. Un evento da scongiurare. Sarebbe il segnale di una ulteriore, ennesima caduta di immagine per tutto il sistema.

Dai club di serie D giungono segnali importanti. Cavese, Fano e Fondi hanno già dichiarato la loro disponibilità al ripescaggio. Andranno comunque verificate le condizioni regolamentari. A breve potrebbero unirsi altre piazze di grande “appeal”. Tormentate, nelle ultime stagioni, da gestioni che definirle  contraddittorie rappresenta un complimento. Trieste, Grosseto, Taranto, Reggio Calabria. Ove però chi gestisce quelle Società, non disponesse della provvista necessaria, per accedere alla domanda di ripescaggio, dovrebbe realisticamente pensare all’ipotesi di abbandono. La storica tradizione sportiva di quelle città non merita di essere ulteriormente umiliata.

In serie C dalla prossima stagione si giocherà con le maglie personalizzate. Un interessante incentivo per il marketing. Mezza classifica giocherà per i play off grazie ad una nuova, appassionante formula agonistica. Si darà ai gironi un significato realisticamente nazionale, scavalcando la tradizione di interregionale nella quale, nel tempo, si era adagiata la categoria. Il tutto impreziosito da un sapore prelibato. L’ingresso, nell’organico, di club altamente rappresentativi, per tradizioni sportive e storiche. Parma, Venezia, Modena, Livorno, Como, Siracusa, Sambenedettese.

Sarà certamente una competizione affascinante. Altamente qualificata.

A tal proposito la stagione in corso chiude con il botto. Il “secondo tempo”, lungo, tra Foggia e Pisa. Meritano entrambe la serie B. Il destino ed i regolamenti sono però crudeli. Il risultato del “primo tempo” non preclude la strada del successo a Iemmello e soci. Il Foggia dello Zaccheria incute timore a tutti gli avversari. Sarà comunque spettacolo. Indipendentemente dall’esito finale della contesa. A cominciare dalla coreografia che il popolo rossonero metterà in campo. Alla sfida tra due diverse linee di pensiero tattico.

De Zerbi e Gattuso due modi diversi di sviluppare il gioco. Due emergenti anche in panchina. Destinati entrambi ad una carriera prestigiosa, anche da allenatori.

La gioventù, mi riferisco all’allenatore del Foggia, rifiuta la critica non realizzando quanto invece sia costruttiva. Dimenticando che, al di là delle sontuose capacità tecniche, innate e preziose, nulla si sarebbe ottenuto se il tempo non avesse offerto l’opportunità di appoggiarsi, allora, a “quella” spalla, inizialmente sconosciuta, che venne offerta. Inaspettatamente. Che venne prestata e che contribuì a ricomporre il gomitolo di una carriera che, diversamente, sarebbe stata in pericolo.

In bocca al lupo Roberto.

Fonte: www.tuttolegapro.com