La questione ripescaggi è sempre più di stretta attualità nella Lega Pro. Fra squadre potenzialmente ripescate ed altre da ripescare considerati i posti disponibili, si pare la questione “ripescabilità”. Sembra un gioco di parole, ma in assenza di notizie ufficiali, con la redazione del sito www.tuttolegapro.com abbiamo provato a fare il punto della situaizone. Non escludendoa priori l’ipotesi di un completamento del format a 60 squadre – così come dichiarato più volte dall’attuale presidente Gravina – o addirittura ipotesi di un format a 58 o 59 squadre.
Sono state sedici le domande di ripescaggio, ma quante sono complete e quante ammissibili? Già perché ammesso che tutte le società in questione – cosa che non sembra essere ad oggi -, abbiano rispettato i dettami, che poi significa assegno circolare a fondo perduto da 250 mila euro intestato alla FIGC (assegno coperto) e fidejussione regolare di 350mila euro (da verificare la bontà delle stesse), oltre ai 95 mila euro di tasse di iscrizione (compresa quella per la società Calcio Servizi) saltano all’occhio alcune incongruenze. Detto che è difficile comprendere se gli impianti di illuminazione rispettino i cosiddetti criteri “LUX” richiesti dalla Lega Pro, che andrebbero tutti verificati e non ci si può basare su frettolose relazioni firmate da presunti tecnici asseverati; così come che tutti abbiano l’impianto di video sorveglianza attivo, funzionante e abilitato entro le ore 19 del 26 luglio, così come per le luci.
Procediamo in ordine alfabetico, dando per buone le garanzie di cui sopra.
Albinoleffe: posizione regolare, per quanto ammessa esclusivamente in seconda fase poiché già ripescata lo scorso anno.
Cavese: pare che entro le 19 di martedì 26 luglio manchi la videosorveglianza necessaria per i criteri infrastrutturali che è conditio sine qua non affinché la domanda venga accolta oltre alle acclarate penalizzazioni subite in classifica per mancati pagamenti a propri tesserati, altra conditio sine qua non per procedere con la domanda di ripescaggio, per cui al momento appare non ripescabile.
Lupa Roma: posizione regolare
Fano: posizione regolare
Fondi: posizione regolare, anche se come riportato anche dal nostro sito appare singolare la penalizzazione giunta nelle ultime ore per mancati pagamenti degli emolumenti risalenti alla stagione 2013/2014 che provocheranno un punto di penalizzazione nel prossimo campionato.
Forlì: posizione regolare
Melfi: posizione regolare
Monza: la società, che ha subito numerosi punti di penalizzazione per mancati pagamenti degli emolumenti ai propri tesserati, circostanza che ha portato la società al fallimento lo scorso 2015; l’attuale, nuova, società è ripartita dalla D acquisendo il precedente titolo sportivo e, quindi, o non sarebbe ripescabile poiché ha subito penalizzazioni di cui al comma D5 o non sarebbe ripescabile poiché il punto D6 della delibera FIGC recita testualmente: “… le società a cui è stato attribuito nelle stagioni 2013/2014, 2014/2015, 2015/2016 il titolo sportivo ai sensi dell’art. 52, comma 3, delle NOIF, nonché le società a cui venisse attribuito il titolo sportivo nella stagione 2016/2017 in virtù della medesima disposizione, saranno computate ai soli fini della redazione della classifica finale, ma saranno in ogni caso escluse dal ripescaggio. Ciò detto, per quanto assurdo, rientra nei parametri della ripescabilità attraverso il cavillo dei comma 3 in luogo del comma 10. Da valutare.
Olbia: ammesso sia in linea con i criteri tecnici per lo stadio ed in particolare con l’impianto di videosorveglianza terminato e omologato entro le ore 19 del 26 luglio, mentre invece pare che i lavori siano ancora in corso d’opera. Da valutare.
Pro Patria: posizione irregolare poiché penalizzata per il comma D4, il quale recita: ” … le società che hanno subito sanzioni per illecito sportivo e/o per violazione del divieto di scommesse, scontate nelle stagioni 2014/2015 e 2015/2016, nonché le società che, al momento della decisione sui ripescaggi, abbiano subito sanzione per illecito sportivo e/o per violazione del divieto di scommesse da scontarsi nella stagione 2016/2017, saranno computate ai soli fini della redazione della classifica finale, ma saranno in ogni caso escluse dal ripescaggio. Al momento appare non ripescabile.
Racing Club (ex Lupa Castelli): ammesso sia consentito cambio di denominazione e di sede e ammesso la penalizzazione inflitta dalla CovisoC per la vicenda fidejussione sia superabile, la posizione potrebbe sembrare regolare, sempre ammesso che il campo indicato disponga di tutti i parametri richiesti al momento della presentazione della domanda alle ore 19 di martedì 26 luglio. Da valutare.
Reggina: idem come Monza. La società, che ha subito numerosi punti di penalizzazione per mancati pagamenti degli emolumenti ai propri tesserati (circostanza che ha portato la società al fallimento lo scorso 2015), è ripartita dalla D acquisendo il titolo sportivo e quindi, o non è ripescabile poiché ha subito penalizzazioni di cui al comma D5 o non è ripescabile poiché il punto D6 della delibera FIGC recita testualmente: ” … le società a cui è stato attribuito nelle stagioni 2013/2014, 2014/2015, 2015/2016 il titolo sportivo ai sensi dell’art. 52, comma 3, delle NOIF, nonché le società a cui venisse attribuito il titolo sportivo nella stagione 2016/2017 in virtù della medesima disposizione, saranno computate ai soli fini della redazione della classifica finale, ma saranno in ogni caso escluse dal ripescaggio. Ciò detto, per quanto assurdo, rientra nei parametri della ripescabilità attraverso il cavillo dei comma 3 in luogo del comma 10… Da valutare.
Taranto: posizione regolare
Vibonese: secondo quanto risulta alla nostra redazione, al momento lo stadio “Luigi Razza” non risulta in possesso dei requisiti richiesti, quanto meno per la questione della videosorveglianza, oltre che per interventi sulle torri faro che non risultano in regola e quindi non ottempera alle direttive. Peraltro ha presentato domanda allegando una soluzione originale: la videosorveglianza mobile, che non mette in regola alle ore 19 del 26 luglio lo stadio di Vibo Valentia con le norme previste, che, verosimilmente non è ad oggi a norma. Da valutare
Rieti: posizione non regolare poiché avrebbe presentato domanda incompleta.
Lecco: acclarata posizione non regolare e, di conseguenza, esclusa dalla riammissione.
Detto questo, innanzitutto sarà necessario che vengano controllate scrupolosamente e dettagliatamente tutte le domande presentate e che, laddove serva, si proceda con verifiche sul campo perché altrimenti sarebbe impensabile garantire l’effettiva veridicità di tali dichiarazioni che in passato hanno visto penalizzate società. Si pensi al Poggibonsi non ripescato due anni addietro perché il Collegio di Garanzia, in funzione di Alta Corte, aveva ricevuto un ricorso da parte della società U.S. Poggibonsi s.r.l. contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) avverso la delibera del Consiglio Federale della FIGC pubblicata sul C.U. n. 41/A del 1 agosto 2014 con la quale era stata deliberata la non ammissione della società ricorrente alla procedura di ripescaggio al Campionato di Divisione Unica Lega Pro 2014/2015, in quanto lo Stadio Comunale “Stefano Lotti” di Poggibonsi non soddisferebbe tutti i criteri infrastrutturali richiesti, ovvero risulterebbe privo dell’impianto di videosorveglianza. Di conseguenza, in liena con quanto accaduto in passato si dovrebbe procedere con la bocciatura o la non ammissibilità delle società, per dirla all’italiana, ci hanno ugualmente provato senza tuttavia possedere i requisiti richiesti. Altrimenti s’innescherebbe un precedente di non poco conto che comprometterebbe quanto stabilito dal Comunicato Ufficiale della FIGC N° 428/A del 7/6/2016 che recita testualmente: “… le società, per essere ripescate, dovranno ottenere la licenza nazionale relativa al campionato per il quale chiedono il ripescaggio. Ai fini del ripescaggio, non saranno ammesse deroghe sui “criteri infrastrutturali fissati dalle licenze nazionali” come previsto dal conseguente Comunicato ufficiale N° 5/A del 13/7/2016 circa i termini del ripescaggio in Lega Pro.
Quale soluzione? Sarebbe corretto procedere con il rispetto dei parametri e delle regole e, quindi, eventualmente chiudere la faccenda con una Lega Pro a 58 o 59 squadre? O piuttosto che forzare la mano, chiudere un occhio, anzi due e mancare di rispetto a coloro i quali le regole le rispettano sempre e comunque? Sarà un’estate bollente per la Lega, la Federazione, ma anche per presidenti, direttori, allenatori ed operatori che dovranno convivere con una serie di incertezze che, forse, verranno diradate il 4 agosto, ma che comunque lasceranno una scia di polemiche e perplessità.
La redazione di www.tuttolegapro.com sarà come sempre disponibile al confronto, ad eventuali integrazioni e correzioni di quanto esposto, sperando di fornire un servizio ai nostri lettori in termini di comprensibilità e chiarezza, oltre che trasparenza, per una questione che muove interessi e denaro. In bocca al lupo e buon lavoro.
Fonte: www.tuttolegapro.com