Rialzati Lecce: insieme si puo’, insieme si deve
Julio Velasco, ex indimenticato allenatore dell’Italvolley della generazione dei fenomeni, diceva: i perdenti cercano alibi, i vincenti trovano soluzioni.
Condividiamo questo pensiero, vorremmo fosse affisso sulla porta dello spogliatoio giallorosso, che ogni giocatori lo guardi e pensi a che metodi vincenti trovare per vincere le prossime dieci gare.
La sconfitta di Francavilla sarà dura da digerire, le critiche dei tanti tifosi da tastiera salentini non si sprecheranno, la partita con il Catania per ora è lontanissima
Non era facile vincere su quel campo. Il Lecce, soprattutto nella prima frazione di gioco, non ha demeritato e avrebbe potuto ottenere sicuramente qualcosa di più.
Chi si aspettava porte aperte e partita regalata da parte dei biancoazzurri è rimasto deluso, meglio così decisamente. Chi tifa questa squadra, chi lo fa nella buona e nella cattiva sorte, lo sa da sempre. Contro di noi, specialmente in Puglia, tutti vogliono fare bella figura. Gli stadi si riempiono, agli avversari esce la bava dalla bocca per la foga agonistica e diventa complicato portare a casa punti preziosi. Questa non deve essere un alibi ma è una semplice constatazione, sono cinque anni che la situazione è questa, a noi va benissimo così, deve parlare solo il campo.
Padalino ha parlato di dimostrazione, ha detto che ora si aspetta di vedere la forza di questo gruppo e si, questo ce lo aspettiamo un po’ tutti.
Lo scorso anno, dopo la sconfitta con il Matera, qualcosa si ruppe. L’Akragas, nella partita successiva, ci fermò nuovamente, li perdemmo il nostro campionato.
Adesso arriva il Catania, avversario ostico ma non imbattibile, specie lontano dal “Massimino”. Ora è arrivato il momento, Catania e Foggia ci diranno chi siamo e dove possiamo arrivare. Chi non se la sente scenda dalla nave, chi pensa che un solo punto di vantaggio possa favorire il Foggia abbandoni questa guerra sportiva, abbiamo imbarcato un po’ d’acqua ma siamo ancora stabili. Le onde in lontananza sembrano gigantesche, chi tifa Lecce, però, non ha paura. Prendiamo per mano la nostra squadra del cuore, stringiamoci forte intorno alla nostra passione, ripensiamo a questi cinque anni di porte in faccia prese e di umiliazioni su campi improbabili.
I “simpatici” tifosi della Virtus Francavilla, alla fine del match, ci hanno intimato con un coro forte e preciso di tornare a casa, erano contenti, nemmeno avessero battuto il Real Madrid. Ripartiamo da qui, noi in quello stadio, se cosi possiamo chiamarlo, non vogliamo giocarci più, rialzati Lecce, insieme si può, insieme si deve.
Fonte: www.pianetalecce.it