Di Bari: “Vogliamo consolidare la categoria. Tante aspettative sulle neopromosse. Zeman un esempio. Perticone? Difficile”
Una serie B, tenacemente riconquistata dopo 19 interminabili anni, vista non come traguardo ma come punto di partenza e simbolo di rinascita di un intero territorio. Una città in delirio, che sogna di rivivere i fasti dell’epopea di Zemanlandia. E ancora obiettivi e strategie di mercato. Di questo e altro abbiamo parlato con Giuseppe Di Bari, ds del Foggia, raggiunto in esclusiva da TB.
Foggia in B dopo 19 anni… Quali gli obiettivi per la prossima stagione?
“Mancando da tanti anni, l’obiettivo è quello di conoscere bene la categoria, cercando di consolidarci. Nel tempo vedremo se sarà possibile ambire anche a qualcosa di più…”.
Il doppio salto compiuto da Spal e Benevento attesta che è cresciuto il livello della Lega Pro o si è abbassato quello della B? Quanto è labile il confine?
“Il confine è fragilissimo… Se riesci a dare continuità ad un progetto e ci metti entusiasmo, motivazioni e qualche giocatore importante, puoi dire la tua anche in serie B. Ora, però, Spal e Benevento hanno alimentato forti aspettative nei confronti di chi è salito di categoria… Ciò detto, pur rappresentando questi esempi un qualcosa di anomalo, allo stesso tempo dimostrano che la cultura del lavoro, l’organizzazione e la voglia di fare bene alla fine pagano sempre. Spal e Benevento hanno cavalcato questo insieme di componenti positive e inserendo 3-4 giocatori interessanti, di qualità, si sono ripetute anche nella categoria superiore”.
Che effetto le farà ritrovare mister Zeman da avversario?
“Dopo aver affrontato il figlio, ora incontrerò il padre… E’ stato il mio mister, un maestro: colui che mi ha permesso di giocare ad alti livelli. Un esempio: di onestà, di bel calcio… Un punto di riferimento per tanti, incluso Stroppa”.
A proposito di Stroppa, si riparte da un tecnico che, a conti fatti, si è rivelato un valore aggiunto…
“Ha avuto il merito di sapersi calare in un contesto che non era affatto semplice… E’ stato bravo a prendere in mano la squadra, creando una simbiosi con la società e la tifoseria che ci ha portato a fare grandi cose”.
Capitolo mercato, quali le priorità?
“Siamo fermamente intenzionati a non stravolgere un organico che ha fatto molto bene in Lega Pro. Inseriremo 3-4 elementi che abbiano entusiasmo e “fame” di affermarsi”.
Avete ufficializzato l’acquisto di Calderini e il riscatto di Deli, mentre per Milinkovic a che punto siete?
“Siamo a buon punto, la trattativa è ben impostata ed in fase avanzata. Direi che al 90% Milinkovic è del Foggia”.
Rumors di mercato accostano insistentemente al Foggia i nomi di Ciano e soprattutto Perticone… C’è un fondo di verità?
“Ciano è un giocatore importante. Aspetta la serie A e ha un costo non indifferente. Credo che un po’ tutti lo vorrebbero avere, ma sarà difficilmente raggiungibile. Quanto a Perticone, è un nostro obiettivo da tempo… Tuttavia, penso che voglia rimanere a Cesena. Ad oggi la vedo una pista complicata”.
Si prospetta un campionato molto livellato e di alto profilo, con tante nobili decadute e piazze storiche e blasonate che si riaffacciano alla ribalta del calcio che conta…
“Assolutamente sì, ritengo che la prossima sarà una serie A2 anzichè una B… Ad esclusione di 2 squadre, tutte le altre vantano trascorsi in serie A: questo la dice lunga sul tipo di campionato che andremo ad affrontare…”.
I celeberrimi comici Pio e Amedeo, irriducibili tifosi rossoneri, hanno affermato che la promozione del Foggia è un qualcosa che trascende i confini del calcio: una sorta di rivalsa sociale… Lei conviene?
“Sì, è un risultato che segna una stagione di rinascita per la Daunia. Ritengo che questa promozione possa avere un effetto trainante portando, oltre ad un entusiasmo contagioso e straripante, tanta positività ed innescando un circuito virtuoso in grado di fungere da volano per la crescita economica e sociale del territorio”.
Fonte: www.tuttob.com