Macalli: “L’addio a Ghirelli? Ora pensiamo al segretario. Spezzatino? Non chiamiamolo così”.

Macalli: “L’addio a Ghirelli? Ora pensiamo al segretario. Spezzatino? Non chiamiamolo così”.

 “Con le dirette web tifosi contenti e stadi più gremiti. Mai visti mister con lo sponsor. Ma chi sa denunci”.

Dopo un solo mese sono già tante le novità in Lega Pro: come l’addio al direttore generale Ghirelli e al segretario Capograssi o alle partite trasmesse a orari e giorni diversi in diretta streaming (guai a chiamarlo “spezzatino”, leggerete a breve il perché). Per questo TuttoLegaPro.com ha intervistato in esclusiva il numero uno della Lega Pro, Mario Macalli. Il presidente della terza serie si è anche soffermato sulla questione delle sponsorizzazioni.

Con il direttore Ghirelli un addio silenzioso. Come mai? Il futuro della Lega Pro quale sarà?

“Quando si lavora succede: se c’è un inizio c’è anche una fine. E’ accaduto anche alla Ferrari pochi giorni fa: in tali situazioni evidentemente non c’è più lo stesso feeling di prima. Abbiamo cessato questo rapporto non solo con il direttore ma anche con il segretario. Sul primo vedremo se ci sarà un sostituto visto che per anni siamo andati tranquillamente avanti senza: non è un’urgenza. Sul secondo invece ci stiamo già muovendo per risolvere la questione al più presto”.

Dopo il primo mese di vita, come valuta lo “spezzatino”?

“Un modo di vedere il futuro del nostro calcio con una programmazione diversa non lo chiamo “spezzatino”. E’ un brutto termine che non ci appartiene. Abbiamo programmato le partite in orari e giorni diversi perché lo prevede il progetto del nostro canale tematico, il primo al mondo nel suo genere. Lo stiamo curando molto, probabilmente verrà a darci una mano anche un ex direttore di RAI Sport: al nostro interno inseriamo solo figure professionali. Siamo molto contenti di come vanno le cose. In questo momento il campionato sta dando delle risposte positive sotto il profilo televisivo, tra poco saranno chiari a tutti i noi i vantaggi dopo tale cambiamento. Devo ringraziare le società perché quando ci sono delle novità a volte ci sono momenti di difficoltà e tutte loro hanno dato massima disponibilità”.

Con le partite in diretta gratuita sul web, non si rischia di svuotare gli stadi?

“Tantissimi tifosi sono contenti perché possono vedere le trasferte della loro squadra comodamente da casa.  La gente che vuole andare allo stadio ci va senza pensare se l’incontro è trasmesso o meno sullo schermo di casa: per Milan-Juventus non si trovava più un biglietto, nonostante fosse in diretta in mondovisione. Credo che molto dipenda dalla posizione di classifica e dai bacini d’utenza: ogni anno le prime in graduatoria, non a caso, hanno magicamente gli stadi pieni. Mi sono accorto, inoltre, osservando i vari match, che non c’è nessuna perdita di spettatori ma anzi un aumento. Il calcio si evolve”.

Nelle prime sei giornate tanti giovani si sono messi in mostra. Ma alcuni non hanno convinto. Un esempio su tutti: gli errori da matita rossa di alcuni giovani portieri. Non è che avendo poca esperienza tendono a sbagliare di più? 

“In Serie A abbiam visto portieri ultratrentenni fare errori clamorosi. Quindi non credo che il problema sia la giovane età: come in tutte le cose ci sono i più bravi e i meno bravi. Ci sarà chi arriverà in Nazionale, chi si fermerà nella nostra categoria e chi invece farà altro nella vita. In questo momento vedo una qualità nettamente superiore del nostro calcio e la dimostrazione sta nel fatto che una grande squadra come il Pisa, ad esempio, va a perdere contro una neo-promossa come il Pro Piacenza. In questo momento si stanno mettendo in mostra team come il Tuttocuoio, la Giana Erminio, la Lupa Roma. Tutti arrivano da piccoli territori ma stanno andando alla grande. Perché questo è l’unico campionato in cui nessuno sa chi se lo aggiudicherà, fino all’ultima domenica. In Serie A già parlano tutti di Juventus e Roma, qui è diverso: è questa la magia della Lega Pro”.

In chiusura un argomento delicato. In un nostro editoriale, abbiamo sollevato il problema delle sponsorizzazioni portate da mister e giocatori per essere tesserati. Che ne pensa di questo fenomeno?

“Ho fatto il dirigente societario per 29 anni e non mi è mai successo. Non è un fenomeno per fortuna diffuso, non lo conosco direttamente. Ne sento parlare e leggo che queste sponsorizzazioni esistono ma sono tutte da dimostrare.
Devo dire che non ci sono mai arrivate segnalazioni, altrimenti saremmo intervenuti pesantemente. Il caso Corda? A noi non ha mai detto nulla. Se ha qualcosa da riferire vada a farlo nelle sedi opportune, come ha fatto il presidente del Savona.

Se mi trovo a scegliere un mister o un giocatore e un candidato mi parla di sponsor, lo caccio immediatamente senza nemmeno farlo finire di parlare. Se esiste gente con queste motivazioni non dovrebbe allenare. Se un padre sponsorizza la squadra nella quale gioca il figlio? Può succedere, un grande imprenditore è libero di spendere i suoi soldi in modo lecito come vuole. In quel caso, però, il mister ha un grande spessore se valuta il giocatore in base al valore tecnico e non ad altri parametri esterni. Un mister serio, un uomo, lo mette fuori se è scarso. E se è costretto a farlo giocare deve denunciare la faccenda a caratteri cubitali su tutti i giornali il giorno stesso”.

Categoria: Serie C