Dietro la lavagna: il coro stonato di Ascoli, Monza e Messina
Continua lo spezzatino (indigesto) a governare i fine settimana degli italiani e la nostalgia del “tutti alla stessa ora” non va mai via. Chiamateci noiosi, ma quel senso di appartenenza ci assale ogni qualvolta ci imbattiamo negli orari delle partite del prossimo turno di campionato.
La sensazione di smarrimento viene alleviata da i “Dietro la lavagna”, la rubrica che ogni mercoledì punisce i protagonisti in negativo dello scorso fine settimana.
> Messina:
Momenti difficili per il Messina che in in otto giorni ha dilapidato tutta la fiducia che la tifoseria aveva riposto nei propri beniamini con tre sconfitte di fila, Matera e Casertana in casa e Paganese in trasferta, arrivando ad incassare in soli duecentosettanta minuti quasi gli stessi gol che ha subìto nelle venti partite dello scorso campionato: 15 allora, 11 solo nelle ultime tre partite.
Perdere nel calcio ci sta, fa parte del gioco, ma se dopo lo 0-5 contro il Matera, i tifosi avevano incitato la squadra come se vincesse, dopo la debacle interna contro la Casertana le cose sono cambiate e i fischi non hanno risparmiato nessuno. Dirigenza compresa.
I problemi di natura psicologica sembrano un motivo valido per uno strizzacervelli, non di certo per un allenatore che all’improvviso sembra predicare nel deserto, con i suoi uomini che non appena vanno in svantaggio dimenticano di saper giocare a calcio. A nulla sono servite le strigliate del leader della squadra, Giorgio Corona, il quale aveva scosso l’ambiente con parole importanti: “Ancora qualcuno non ha capito cosa vuol dire indossare la maglia del Messina, sta a noi anziani farlo capire ai più giovani”.
A proposito di problemi, domenica arriva il Lecce. Per la serie: i guai non finiscono mai. Forse.
LA BANDA DEL BUCO
> Monza:
I sogni da grandeur del Monza, giunti a vette di megalomania con la serie A pregustata dal presidente Anthony Emery Armstrong qualche giorno dopo la fine della scorsa stagione, si stanno scontrando con la realtà che vede i brianzoli uscire sconfitti, 1-0, dal derby contro l’Albinoleffe. Ultimi con un puanto e nessun gol segnato, i seriani hanno trovato nei cugini l’avversario giusto per cancellare un paio di zero pesanti come macigni. Ci voleva la corazzata (di cartapesta) diretta da Fulvio Pea per far risorgere l’Albinoleffe.
Il Monza da quando è iniziata la stagione non ha mai convinto gli addetti ai lavori e le obiezioni si stanno rivelando veritiere. I successi contro Novara e Renate non avevano fatto fare salti di gioia a chi, come noi, andava oltre il risultato, vedendo delle difficoltà importanti nel pacchetto arretrato dei biancorossi. Le ultime tre partite hanno messo a nudo tutti i limiti di una squadra che al momento si trova a ridosso della zona retrocessione e nella prossima giornata riceverà la visita della Giana Erminio che si è tolta lo sfizio di battere il Como.
Prima di pensare alla Serie A, ci sarebbe da trovare qualcuno che scindesse i sogni dalla (triste) realtà.
MEZZANOTTE E DINTORNI
> Ascoli:
E’ un Ascoli senza mezze misure quello che sta conducendo Mario Petrone: dopo un inizio sfavillante, da qualche partita i bianconeri sembrano aver innestato una marcia inferiore e il proprio ruolino di marcia ne sta risentendo. Siamo pur sempre a inizio stagione, ma certe partite, come quella di domenica dei marchigiani contro i toscani di mister Esposito, vanno vinte. Per non far scendere i livelli di fiducia sotto i livelli di guardia.
Vincere è difficile di suo, farlo quando hai i favori del pronostico diventa ancora più difficile. Improbabile se invece di provarci, ci si specchia contro avversari tecnicamente più deboli, nella convinzione che bastino due tocchi per conquistare i tre punti. Petrone, perfezionista di suo, non accetta questi cali di tensione e le ultime prestazioni non l’hanno convinto del tutto. La serie B passa anche dal limare certi picoli difetti.
PICCHIO (PIANO)