Tra il Foggia ed il ds Giuseppe Di Bari si é chiusa (per ora) una lunga storia d’amore
Non è stato ancora scelto dalla famiglia Sannella chi dovrà prendere l’eredità dell’ex ds Giuseppe Di Bari. Sono stati fatti tanti nomi, anche importanti, ma al momento tutto tace; l’unica cosa certa è che non sarà semplice sostituire un pezzo di storia del Foggia Calcio, sia come giocatore che come dirigente.
Bersaglio delle critiche da parte di una buona fetta di tifosi, in particolare per l’ultimo mercato estivo e per l’inizio difficile in campionato, ma sarebbe ingeneroso giudicare l’ex centrale difensivo nativo di Manfredonia, solo per questi ultimi mesi.
Come giocatore è stato una colonna del Foggia di Zeman, dove approda nel 1992 (con un salto triplo dal Bisceglie in C2 alla Serie A) per restarvi cinque stagioni (108 presenze), e per poi farvi ritorno nella stagione 2002-03, contribuendo alla vittoria del campionato di Serie C2.
La carriera di direttore sportivo inizia nel 2011-2012, come ds del Manfredonia che militava nel campionato di Eccellenza Pugliese; subito l’anno dopo comincia la sua avventura da direttore sportivo del Foggia Calcio, allora rinata A.C.D. Foggia in Serie D.
Sono stagioni con alti e bassi, ma culminati nell’esaltante cavalcata dell’anno passato con la promozione del club dauno in serie B, dopo ben 19 anni e la prima Supercoppa di Lega della storia del club rossonero.
E’ stato Di Bari il primo a credere in Roberto De Zerbi, affidandogli la panchina dei satanelli nel luglio 2014, con la quale ha sfiorato la promozione nel 2015-16, dopo la finale playoff persa contro il Pisa. Proprio la bruciante sconfitta in finale con il Pisa di Gennaro Gattuso, determinò un deterioramento del rapporto tra i due; il litigio dopo la sconfitta subita nei playoff promozione, ebbe come conseguenza delle richieste molto alte sul fronte mercato da parte del mister bresciano, e la decisione di non voler proseguire il rapporto con De Zerbi fu presa dall’intera società, ma su indicazione di Di Bari.
De Zerbi fu scaricato dal Foggia alla vigilia di Ferragosto 2016. Ma le incomprensioni e le tensioni tra i due erano nate già durante il campionato precedente, quando il club pugliese – alla luce degli investimenti e del budget impiegato – pensava di vincere in carrozza il campionato. Invece finì male, malissimo.
Il resto è storia, la scelta di Stroppa al posto di De Zerbi, la promozione in B, e poi tutte le difficoltà degli ultimi mesi; il mercato deludente, e l’inizio stagione pessimo, rispetto a quelle che erano le aspettative della proprietà.
Così sabato 4 novembre il patron Fedele Sannella, appena terminata la partita con la Cremonese, decide l’esonero del ds (con il presidente Lucio Fares che comunica il tutto in una improvvisata conferenza stampa post partita).
Non è stata una scelta d’impeto quella della famiglia Sannella, ma troppe cose non sono piaciute.
“Prima il cuore ha prevalso sulla ragione, poi con la testa abbiamo deciso di cambiare”. Non è piaciuta la gestione Sarno, il giocatore con lo stipendio più alto di tutti messo fuori rosa, i troppi contratti pluriennali di elementi non più previsti nel progetto tecnico, prestati poi in giro con lo stipendio pagato dal club rossonero, che ora stanno aumentando a dismisura il monte ingaggi.
Sannella evita di citare il mercato, ma è sottinteso tra le righe. Ora si attende soltanto la scelta del sostituto, che di certo, avrà parecchio lavoro da fare ed un termine di confronto comunque non facile.
Fonte: www.solocalciomercato.net