Foggia: con la Salernitana ogni partita una storia

Dici Foggia e pensi subito a Zemanlandia. Anche se i pugliesi non sono più lo squadrone capace di segnare gol a grappoli, grazie allo scoppiettante gioco del boemo, incute ancora un certo rispetto affrontarli, soprattutto quando si gioca allo “Zaccheria“.

La Salernitana non ha mai avuto una gran fortuna contro i rossoneri nello stadio pugliese, basti pensare che nell’annata che portò i granata in serie A (1997-1998), la stessa colse la sua prima sconfitta in campionato proprio contro la formazione allora denominata Unione Sportiva Foggia – oggi Foggia Calcio nata nel 2012 – per 2-0 (Chianese e Franceschini i marcatori). Quel giorno c’erano circa 5000 supporter ospiti sulle gradinate, altri numeri rispetto alle ristrettezze odierne, date da un calendario spezzatino poco gradito ai tifosi.

Delle poche gioie di cui la Salernitana può vantarsi però esiste un roboante 1-3 del campionato 1995-96. Franco Colomba aveva preso le redini della squadra abbandonata da Delio Rossi, che aveva scelto di chiudere il ciclo per seguire le orme del suo mentore Zeman. E proprio in quell’occasione conobbe il suo primo esonero a seguito della sconfitta, e sconfitta più amara non poté verificarsi: tutti i supporter granata sembravano spingere la propria squadra ad una vittoria più significativa sotto il profilo dell’amor tradito che per la classifica in sé.

E di quel 3-1 di quasi vent’anni fa, furono protagonisti Ricchetti e la doppietta di Logarzo, un 3-1 tramutato in vittoria a tavolino per le intemperie dei tifosi locali, neoretrocessi dalla serie A, che mal presero la sconfitta contro i granata, segno che con i sostenitori nostrani non corre affatto buon sangue.

Oggi la storia si arricchirà di nuovo capitolo cui sicuramente un giorno se ne racconterà una storia ancora ricca di aneddoti.