Tutti questi dati riportati fanno girare la testa ed evidenziano uno squilibrio nelle scelte delle società dal campionato cadetto alla Serie A, campionato di massima serie che oramai non valorizza più gli italiani, cercando sicurezze in giovani stranieri o in una compravendita sfrenata di giocatori sconosciuti proposti da sedicenti procuratori sportivi.
Si aggiungono le impostazioni dei settori giovanili, sempre più alla ricerca di talenti in giro nel mondo che in italia, andando li nei paesi più disagiati inscenando talent scout per un futuro migliore, con genitori che si sacrificano per mandare i propri figli nei campus delle note squadre europee. Le strutture sparse sul territorio italiano oramai sono poco idonee alla crescita di giovani talenti al quale si aggiunge il fattore pigrizia delle nuove generazioni.