Lecce, il conto alla rovescia dei 23mila di Via del Mare. E di una città che non vede l’ora
Il conto alla rovescia dice meno uno. Il meteo, sul display dello smartphone, negli ultimi giorni segnava 26 gradi… per ora. Aumenterà, perché a Lecce è previsto un weekend davvero di fuoco. E non saranno certo lo Ionio o l’Adriatico, con i loro dorati litorali, a rinfrescare la gente del posto. Nel Salento è scattata con largo anticipo la stagione estiva. Hanno riaperto gli stabilimenti balneari e, con loro, anche quei bar situati a due passi dal mare. Le spiagge del leccese sono già tornate di moda tra chi ha voglia di staccare dalla solita routine. Per questo fine settimana, però, niente mare. Ci sarà tempo per abbronzarsi e farsi una nuotata. In tanti, infatti, hanno preferito rimandare al primo maggio la prossima giornata da godere a Gallipoli, a Otranto e dintorni. Almeno ventitremila salentini, al mare, hanno preferito il… Via del Mare, quindi il calcio, i tifosi e un unico sogno. Già, il sogno, quello rincorso per sei anni e ora molto vicino a realizzarsi. Per tanto tempo, era sembrato quasi irraggiungibile.
Domenica, alle ore 17,30, il Lecce scenderà in campo contro la Paganese, nel match casalingo valevole per la penultima giornata di campionato di Serie C. I giallorossi, primi in classifica con quattro punti di vantaggio sulle inseguitrici Trapani e Catania, hanno un solo obiettivo: prendersi i 3 punti. Che porterebbero la promozione in Serie B, dopo tante speranze, illusioni e delusioni. Tanto ammirato ma, finora, soltanto sfiorato: il salto di categoria, nelle ultime stagioni, l’hanno rincorso in tanti. Eppure solo adesso, per la prima volta, sembra davvero a portata di mano. Non sono riusciti a farcela i Tesoro che, nell’estate 2012, avevano prelevato il club giallorosso dalla famiglia Semeraro, in seguito alla doppia retrocessione in Lega Pro. Non ci sono riusciti Lerda, Toma, Gustinetti e gli altri otto allenatori che, nelle scorse sei stagioni, si sono dati il cambio sulla panchina del Lecce.
Play-off, secondo o terzo posto in classifica, poco è cambiato: il Lecce, per anni, ha sempre fallito. Solo ora può davvero sognare e sfiorare quella categoria. Lo fa con l’avvocato Saverio Sticchi Damiani, presidente del club dallo scorso dicembre e autentica anima dello stesso da ormai due anni. Con Lepore, Cosenza e tutti gli altri componenti della rosa. E, soprattutto, con Fabio Liverani, che è riuscito a rimanere imbattuto per ventidue partite consecutive in campionato dal momento del suo arrivo a Lecce (era la quinta giornata del campionato in corso quando subentró alla coppia Morello-Maragliulo, che aveva temporaneamente rimpiazzato il dimissionario Roberto Rizzo). Il modulo 4-3-1-2 come punto di partenza e il progetto di chiudere in vetta alla classifica come destinazione. Il Lecce, adesso, ci è davvero vicino.
La gente lo sente, ci crede. Lo ha visto nel bacio di Di Piazza a Liverani, dopo il gol del raddoppio sul Racing Fondi, e negli sguardi affamati di chi la domenica è sceso in campo. Nel volto di Arrigoni a terra, stremato, in seguito al fischio finale di Reggio Calabria, nella risoluzione del contratto di Torromino che, infortunato, ha scelto di farsi da parte per concedere una nuova chance al compagno Pacilli, finito fuori lista a gennaio. Per questi e tanti altri motivi, in 23mila hanno fatto di tutto per assistere al match contro la Paganese. Altri, invece, avrebbero voluto esserci, con loro si sarebbe potuto riempire un altro stadio. In pochi avrebbero immaginato che, una volta ampliata la capienza del Via del Mare (leggi qui), i biglietti sarebbero andati a ruba nel giro di poche ore. Qualcuno ha provato a rimediare come poteva, ovvero acquistando online tagliandi per vedere la partita dal settore ospiti (poi tolti dal commercio, una volta scoperto il tentativo dei tifosi leccesi).
Tantissimi allo stadio, molti da casa davanti alla tv: la città sogna, i giallorossi non vogliono sfigurare. Fino a qualche giorno fa, prima della vittoria del Trapani a Catania, Lepore e compagni mai avrebbero pensato di poter chiudere il campionato con una giornata d’anticipo, e di riuscire a festeggiare davanti ai propri tifosi. Contro la Paganese, invece, avranno l’occasione di fare un regalo ai loro supporters. A proposito di regali: domenica Fabio Liverani compirà 42 anni. Potrebbe godersi il più… grosso compleanno della sua carriera da allenatore. La festa, però, in quel caso non sarebbe per lui.