Pirazzini: “Foggia, il reparto difensivo andava migliorato. Su Iemmello…”
Vi sono casi nei quali un calciatore è diventato il simbolo di una città intera. Un ruolo atipico, che travalica i confini del rettangolo verde per ergere un singolo come rappresentante di una comunità grazie ai propri meriti sportivi, con la fascia di capitano che diventa quasi uno status sociale circoscritto in un determinato territorio. È il caso di Giovanni Pirazzini e, per i tifosi del Foggia, sarebbe superfluo aggiungere altro. Dodici stagioni, 424 partite ufficiali con la casacca rossonera (record in questa speciale classifica). Un capitano “diverso“, che ha deciso di legarsi ad un luogo differente da quello nel quale è nato, essendo lui di Cotignola, in provincia di Ravenna. Raggiunto in esclusiva dai nostri microfoni, sono stati diversi i temi toccati.
La penalizzazione di otto punti pesa e non poco sulla classifica attuale ma, seppur con delle problematiche che a breve analizzeremo, al Foggia non si può criticare la mancanza di impegno nel sovvertire una situazione che in estate è parsa davvero complessa.
“Senza gli otto punti di penalizzazione, il Foggia adesso avrebbe 15 punti in classifica e sarebbe, quindi, in zona playoff. Sono convinto che la squadra possa dare ancora di più, ma i ragazzi devono essere più convinti e commettere meno errori. Ci sono delle pecche, in particolar modo nella fase difensiva. Parliamo di una difesa che, nella passata stagione, ha subito 68 gol e non è stata praticamente cambiata in estate, quando sarebbe invece necessario un difensore centrale di categoria. È vero che l’attacco è prolifico, ma al sottoscritto è successo di vincere campionati subendo complessivamente appena 23 reti, bastava andare in vantaggio per 1-0: il gol arriva, ma deve essere la difesa ad essere solida ed a fare la sua parte. Analizzato ciò, bisogna comunque dire che l’inizio è stato positivo perché, ripeto, in altre condizioni adesso parleremmo di una squadra a ridosso dei playoff”.
I Satanelli hanno incassato gol, ad oggi, in ogni partita giocata. Spesso, però, i rossoneri hanno subito rimonte a seguito di vantaggi iniziali. Quindi, le chiedo: è una questione tattica oppure di improvvisi cali di concentrazione?
“Non è una questione mentale. Il Foggia è una squadra con delle individualità importanti ma, messa in campo come stiamo vedendo in questa stagione, non rende al meglio delle proprie possibilità. Uno dei motivi per i quali la squadra subisce in questa maniera è che in mezzo al campo non c’è interdizione, non c’è un incontrista. È un centrocampo definibile di burro. Lo si è notato nelle ultime due partite, contro Brescia e Lecce, dove la superiorità degli avversari in mezzo al campo è stata schiacciante. Il Foggia gioca con Carraro, elemento molto valido tecnicamente ma abbastanza lento, con difficoltà nel supportare entrambe le fasi di gioco. Accanto ci sono due calciatori che a mio avviso non sono mediani: Deli è un trequartista e Agnelli, la cui generosità è lodevole ma che non è il profilo in grado di fare argine come accade in altre compagini. Una volta superato il centrocampo con una certa facilità, gli errori in difesa poi si commettono più facilmente, in particolar modo quando hai calciatori che, secondo me, non sono da Foggia”.
La peggior difesa cammina a braccetto con il miglior attacco, statistica, quest’ultima, condivisa con Lecce e Pescara. Sotto l’aspetto della produzione offensiva non vi sono, ad oggi, problemi, ma le chiedo: che ruolo potrà avere, in termini tecnici e di leadership, Pietro Iemmello in questa squadra?
“Iemmello si candida ad essere il valore aggiunto di questa squadra, ma prima deve ritrovare la migliore condizione. Ritengo però Pietro, Mazzeo e Galano non possano giocare insieme, in quanti gli ultimi due sono l’uno la fotocopia dell’altro. Avere Iemmello al centro dell’attacco potrà essere un fattore più che positivo per Mazzeo, che potrà così tornare sui livelli dello scorso campionato. Fabio non è il calciatore della passata stagione, quando distribuiva maggiormente il gioco e si inseriva in area di rigore con tempi differenti e ottimi risultati. Adesso il tecnico lo sta facendo giocare centravanti, ma è un calciatore perso, che non prende mai palla, nonostante il gol segnato sabato scorso. Con Iemmello le cose per lui potrebbero quindi cambiare ma, tornando a quanto dicevamo prima, il problema potrebbe restare ugualmente la fase difensiva”.
Per concludere, volendo riassumere quanto detto fino ad ora: dove può arrivare questo Foggia?
“Ritengo che, qualora il Foggia dovesse acquistare un difensore come si deve, potrà togliersi importanti soddisfazioni. Ci sono determinate cose che mi fanno pensare che la squadra possa arrivare ai playoff. Nella scorsa stagione grazie ad un ottimo mercato di gennaio la squadra cambiò in positivo: mi auguro che le cose si ripetano”.
Fonte: Francesco Fedele – www.pianetaserieb.it