Foggia, dopo un anno la difesa torna ad essere il punto debole

Spesso si sente dire che il miglior modo di attaccare è difendere e che nel calcio se non si imposta una fase difensiva di alto profilo, non è difficilmente si possono raggiungere grandi obiettivi. Questo concetto, nelle ultime due stagioni, o almeno nei gironi di andata delle ultime due annate, non è stato ben interpretato dalla difesa del Foggia.
Nelle prime 11 giornate degli ultimi due annate infatti, la squadra allenata lo scorso anno da Giovanni Stroppa e quest’anno da Gianluca Grassadonia, ha subito la bellezza di 47 reti (20 in questa stagione e addirittura 27 nella stagione precedente): una media di 2,13 gol subiti a partita, un’infinità.
DIFFERENZE – Il Foggia, lo scorso anno, tornava in B dopo un’assenza lunghissima e mentalmente l’impatto con la Serie B è stato traumatico: ben 10 dei 27 gol subiti nelle prime 11, la squadra di Stroppa li subì nelle prime due trasferte stagionali ad Avellino e Pescara. Inoltre molti dei giocatori della rosa avevano davvero pochi minuti disputati nella serie cadetta e questo “handicap” lo si è notato sicuramente nella fase difensiva, come testimoniano i numeri. Quest’anno invece la squadra di Gianluca Grassadonia, nonostante la partenza di Calabresi, giocatore fondamentale insieme a Tonucci nella retroguardia di Stroppa della seconda parte di stagione, ha potuto contare sin da subito sull’ex Bari e sulla presenza di un centrale forte come Camporese, presente anche lo scorso anno dalla terza giornata in poi ma che ha dato il meglio di sé nella seconda metà di stagione. Inoltre il Foggia ha potuto contare su una crescita esponenziale di Luca Martinelli, la vera sorpresa nell’11 titolare del mister campano. Il rendimento difensivo però continua ad essere deficitario: la media di gol subiti infatti, seppur più bassa (1,8 gol a partita) rispetto alle prime 11 giornate del campionato precedente (2,45 gol a partita), resta il grande problema della squadra rossonera considerando che a questi dati bisogna aggiungere che Albano Bizzarri non è riuscito ancora a mantenere la rete inviolata e che il Foggia è decisamente la peggior difesa del campionato.
PALLE INATTIVE – Ben 7 gol dei 20 subiti dalla squadra di Grassadonia sono giunti da situazioni di palla ferma. Il tecnico al termine dell’ultima trasferta a Cittadella ha dichiarato: “Possiamo solo lavorare su palla inattiva, sappiamo di dover migliorare molto perché subiamo davvero tanti gol in quel tipo di situazioni“. Sabato però il suo Foggia, nel match allo Zaccheria con il Brescia, ha subito il secondo gol su punizione in casa consecutivo da Tremolada, dopo averlo subito due settimane prima da Mancosu nel derby col Lecce. Il problema dei gol su situazioni di palla ferma sembra non risolversi e Grassadonia nella pausa ha il dovere di lavorare per ovviare alla principale fonte di gol da parte degli avversari.
REBUS TONUCCI – I tifosi del Foggia, sin dal suo arrivo a gennaio, si sono affezionati le al calciatore, nonostante i suoi trascorsi baresi, soprattutto per l’atteggiamento da “guerriero” messo in campo nel girone di ritorno della scorsa stagione e perché sin da subito si è avuta la sensazione che lui fosse l’uomo giusto per risollevare una difesa alquanto ballerina fino a quel momento. La sensazione fu giusta perché il rendimento difensivo dal suo arrivo fino a fine stagione fu incredibile rispetto al girone d’andata: 27 gol subiti, gli stessi subiti dal Foggia nelle prime 11 di campionato del girone precedente. Il suo apporto, quindi, è stato assolutamente fondamentale ed è per questo che in questa stagione ci si aspettava da lui un rendimento molto simile. Il classe ’88 pesarese, invece, dopo un ottimo esordio stagionale con gol, in casa col Carpi, ha fatto fatica: male in trasferta a Crotone e nell’impegno casalingo col Palermo e, addirittura, assente nelle successive tre partite (a Pescara, in casa col Padova e anche a Benevento), sostituito da Loiacono. Il suo ritorno in campo è avvenuto nel secondo tempo del match poi vinto dal Foggia con l’Ascoli, causa un problema fisico subito da Camporese. Da quel momento Tonucci ha sempre giocato ma il suo rendimento, se si esclude la “perla” realizzata nel derby, continua ad essere inferiore alle attese e certamente la crescita difensiva rossonera passa anche da un altro tipo di prestazioni del suo “guerriero”.