Almeno nei tribunali il Foggia sa vincere e convincere
Detto che i problemi del Foggia non sono la serie in cui giocherà l’anno prossimo, ma capire come e chi sarà in sella al nostro sodalizio per affrontare la stagione che verrà, pagando competenze ed iscrizioni e presentando tutte le garanzie dovute, credo sia necessario fare il punto della situazione alla luce di tutto quanto è successo in questi giorni che ci hanno travolto in un tourbillon di brividi ed emozioni degne di un libro di Stephem King.
Qualcuno ha detto che il Foggia è retrocesso e risalito in serie B in questa settimana come fosse un delfino che ora affonda nell’acqua e ora riemerge per prendere fiato saltellando allegramente sulle onde. Ma se ci si incanta a seguire con lo sguardo i delfini che precedono le navi dirette al porto, seguendo le loro bizzarre evoluzioni sul mare, molto meno ci siamo divertiti noi a vedere stracciati i nostri diritti da chi credeva di essere invincibile ed intoccabile e che invece una delibera del TAR del Lazio ha riportato sulla terra, non senza dolore per loro e sottile piacere per noi. A chi da un sito di Salerno blaterava di un fantomatico articolo 18 – comma h – che consentiva ai parrucconi del Consiglio di Lega di passare sopra norme e regolamenti sbattendo il Foggia in C e salvando in un colpo solo Salernitana e Venezia, i giudici del TAR del Lazio, che le norme le conoscono e le sanno leggere, ha sospeso quella infame delibera rimandando sì all’11 giugno la decisione finale, ma motivando l’accoglimento della richiesta sospensiva del Foggia con parole durissime contro chi quella decisione l’aveva deliberata, parlando addirittura di danno “irreparabile” causato alla nostra società (ed alla nostra comunità, aggiungerei io).
Ma aldilà di tutto, anche a chi riteneva immobile e supina la posizione del Foggia, il sodalizio di viale Ofanto ha saputo districarsi in una situazione a dir poco drammatica, contro i poteri forti del calcio (o presunti tali), con un’arguzia e un tempismo da felino nascosto nella savana pronto a ghermire la preda al momento giusto, spiazzando finalmente tutti, anche molti tifosi ormai rassegnati. E va dato atto alla dirigenza rossonera e a i suoi legali che tutto è stato fatto nel rispetto delle regole e senza per questo accanirsi o sciacallare sulle disgrazie altrui, come solo l’anno scorso “qualcuno” aveva fatto nei nostri confronti. Il Foggia in campionato è retrocesso (in campionato ma non sul campo, ribadiamolo sempre), ma aiutato dalle circostanze ha saputo giocare forse la sua migliore partita proprio nelle aule dei tribunali. Bravi dunque tutti, e brava anche l’Amministrazione Comunale che, tralasciando il contesto elettorale, ha fatto fino in fondo il suo dovere affiancando la società e lavorando in sinergia con questa per mettere la Lega di B in un angolo. E che la Lega nell’angolo ci sia finita lo dimostra lo stesso comunicato che autosospende la sua scandalosa delibera, rimettendo di fatto il Foggia in gioco per i Play Out a prescindere da quello che il 29 maggio si deciderà per il Palermo a cui, da sportivi quali siamo, auguriamo che la giustizia riconosca senza ombre di dubbio torti e ragioni.
Il Foggia allora non ha perso tempo, e qualche ora dopo il comunicato della Lega di B ha immediatamente, come le norme adesso gli consentono, chiesto che venga fissata la data dei Play Out. Altra mossa da scacchisti professionisti. Perchè? Presto detto. La Lega adesso ha due strade: sconfessare il Tar e se stessa e negare al Foggia i Play Out, con la conseguenza che il danno “irreparabile” comminato al Foggia e sancito dal Tribunale Amministrativo del Lazio (non dal bar dello sport o da pseudo-giornalisti salernitani) diventi ancora più “irreparabile”, oppure fissare la data dei Play Out ai quali, nemmeno a dirlo, la Salernitana si opporrà. Cosa succederà allora? Il Foggia, con l’aiuto dei suoi sagaci legali, si è messo in cassaforte un “diritto violato”, e quel diritto violato potrà essere risarcito o con milionari rimborsi (per non parlare delle paventate conseguenze penali successive alla querela che stà approntando il Comune di Foggia contro lo scellerato Consiglio del 13 maggio) o con la permanenza nella serie cadetta senza giocare i Play Out, che a questo punto non vuole più nessuno.
Credo che alla fine di tutto, qualsiasi sarà l’esito dell’appelo del Palermo, la soluzione più salomonica e più indolore per gli organi federali sarà quella di ripristinare il format della B a 22 squadre, esattamente come prevede tuttora l’art. 49 del NOIF (attualmente in vigore, nonostante si sia avviata una procedura di modifica che peró deve essere ancora ratificata dagli organi competenti), consentendo ai giudici e ai tribunali sportivi ed amministrativi di andare in ferie, ed alle società di serie B di preparare con calma la nuova stagione.
Incrociamo le dita, chi vivrà vedrà.
Fonte: www.miticochannel.it – Francesco Bacchieri