L’inchiesta: Foggia, le tre vie percorribili per restare in Serie B
TUTTOcalcioPUGLIA.com dopo il terremoto che ha colpito la Lega B e che ha visto, a seguito delle decisioni dei tribunali di giustizia sportiva, ribaltare più volte gli esiti del campionato, il Foggia Calcio avrebbe tre carte da utilizzare in via legale per tutelare i suoi interessi e cercare di ottenere la riammissione in B.
Prima ipotesi percorribile. Enzo De Michele, avvocato foggiano difensore della parte Bari, avrebbe evidenziato un grave episodio che vedrebbe la Procura Federale della Figc essere venuta in possesso dalla Procura della Repubblica di Milano, di Bari e di Palermo ( per i procedimenti disciplinari nei confronti di Foggia, Bari e Palermo), di atti coperti dal segreto istruttorio che non possono assolutamente essere divulgati ed utilizzati da alcuno, in quanto ancora in fase di indagini preliminari, e per i quali solo il Ministro degli Interni (per reati di mafia) ed un pubblico ministero possono avere accesso, previa autorizzazione richiesta al giudice o ad un altro pm che segue un altro procedimento connesso.
Se così fosse, ci sarebbe da chiedersi come sia possibile che un Procuratore Federale della Figc sia venuto in possesso di questi atti coperti dal segreto istruttorio senza averne il potere, in quanto la Procura Federale rappresenta un soggetto giuridico privato, al pari di un normale cittadino.
Ci sarebbero, quindi, i presupposti per un grave reato penale quale quello di violazione del segreto istruttorio (Articolo 379 bis Codice penale), a cui il Bari, il Palermo ed il Foggia possono appellarsi, ricorrendo entro 30 giorni al TAR, per poter richiedere l’annullamento della sentenza di esclusione dalla B 2018/19 per il Bari, della penalizzazione di 20 punti per il Palermo e della penalizzazione di 6 punti per il Foggia.
Seconda ipotesi percorribile. Altro elemento, sul quale il Foggia può far leva per chiedere legittimamente giustizia, resta la delibera del 13 maggio da parte del Consiglio Direttivo della Lega B, a seguito della sentenza esecutiva di primo grado sul Palermo che ha condannato i siciliani alla retrocessione in C e che ha cristallizzato la classifica. La Delibera in questione ha consentito al Perugia di disputare regolarmente i playoff, in virtù dello scorrimento della classifica in alto che ha portato gli umbri all’ottavo posto, posizionamento che ha garantito la possibilità agli uomini dell’ormai ex Nesta di disputare gli spareggi promozione ma che, di contro, ha impedito al Foggia di giocarsi, (in concomitanza con la disputa dei playoff), i playout come quart’ultima contro la quint’ultima Salernitana, a causa della decisione del Direttivo di B di annullare i playout, salvando così direttamente la Salernitana di Lotito.
Il 23 maggio, in seguito all’accoglimento da parte del TAR Lazio del ricorso operato dal Foggia circa la predetta delibera della Lega B del 13 maggio, il Tribunale Amministrativo evidenzia come il Foggia abbia subìto “gravi ed irreparabili danni”, tali da disporre la disputa immediata dei playout tra Foggia e Salernitana, cancellando la decisione presa dalla Lega B la quale non potè far altro che conformarsi a tale decisione.
Il 27 maggio arriva anche il parere del Collegio di Garanzia del Coni, che al pari del TAR Lazio stabilisce che lo scorrimento della classifica doveva avvenire anche in basso alla classifica e che quindi si debbano disputare i playout tra Salernitana e Foggia, ma i rossoneri non potranno mai giocarli a causa del ritardo della definizione delle date dei playout da parte della Lega B, una lentezza che ha portato poi alla sentenza di secondo grado sul Palermo, che riammette in B i siciliani con 20 punti di penalizzazione, riportando i rossoneri terzultimi in classifica con conseguente retrocessione diretta in C. L’11 giugno sarà discusso, nella Camera di Consiglio fissata dal Tar del Lazio, il ricorso presentato dal Foggia riguardo la legittimità della delibera del 13 Maggio del Direttivo di Lega B che aveva eliminato i playout.
Se verrà accolto il ricorso presentato dai satanelli, allora la classifica del 13 Maggio sarà l’unica ritenuta legittima e quindi visto che il Foggia era posizionato al quart’ultimo posto, avrebbe avuto il diritto di giocarsi gli spareggi per la salvezza, che però si stanno già disputando e che il 9 giugno decreteranno l’ultima retrocessa in C tra Salernitana e Venezia. A tal riguardo Il Foggia dovrà chiedere di essere risarcito per i “gravi ed irreparabili danni” subìti, e data l’impossibilità oramai di giocare i playout, dovrà senz’altro richiedere la riammissione in sovrannumero in serie B.
Terza ipotesi percorribile. Ultimo elemento a disposizione del Foggia per giocarsi le sue carte ed ottenere la riammissione al campionato cadetto, è quella della incompetenza ed illegittimità della Corte d’Appello Federale (CAF) (che il 29 maggio ha ribaltato la sentenza del primo grado riammettendo in B i il Palermo con 20 punti di penalizzazione da scontarsi nel campionato appena terminato) a giudicare in merito al secondo grado sul procedimento del Palermo.
La società siciliana, infatti, avrebbe dovuto presentare ricorso non alla CAF bensì presso il TAR Lazio, unico organo competente a giudicare i siciliani. Infatti, ai sensi dell’art. 1 – comma 647 – della Legge di Stabilità entrata in vigore a Gennaio, solo il TAR del Lazio è competente a ridiscutere sentenze su ammissioni od esclusioni dai campionati oltre il primo grado di giudizio. Il Palermo avrebbe dunque sbagliato il tribunale a cui rivolgersi per vedersi modificata la sentenza del Tribunale Federale Nazionale che lo vedeva retrocesso all’ultimo posto in classifica.
Il Foggia ha quindi la possibilità di impugnare la sentenza illegittima di secondo grado sul Palermo da parte della CAF, sentenza che a questo punto dovrebbe essere giudicata nulla o persino inesistente. In questo caso sarebbe tutto da rifare e, quale parte in causa, anche il Bari, assistito dall’avv. Enzo De Michele, ha presentato ricorso contro l’illegittima sentenza di secondo grado della CAF che sarà impugnata il giorno 11 giugno presso il TAR Lazio, il cui pronunciamento nel merito avverrà nella prima data utile, (14 luglio) e la cui decisione avrà effetti ovviamente anche per il Foggia, che comunque provvederà anch’esso ad impugnare tale sentenza per far valere i propri diritti.
Conclusioni. In questo quadro, che effettivamente con lo sport ha poco a che vedere, il Foggia avrebbe dunque tre strade valide e percorribili per chiedere la riammissione in B. L’estate sembra essere ormai arrivata e si preannuncia davvero molto calda, soprattutto al Sud.
A cura di Luca Paglia