Cittadino: “Segnare allo Zaccheria è speciale. La 10? Spero i tifosi abbiano apprezzato”
Trascinatore assoluto del Foggia di Ninni Corda, Andrea Cittadino ha conquistato tutti. Qualità e dinamismo nel settore centrale del campo, un tuttofare da cinque gol in stagione e che, secondo la nostra inchiesta, fa parte dei venti calciatori più incisivi in Puglia nel corso di questa stagione. Intervistato in esclusiva da TUTTOcalcioPUGLIA.com ha rivelato: “Sono assolutamente contento della mia stagione, perché ho accumulato abbastanza presenze e ho avuto un buon rendimento. E poi ho fatto cinque gol, di cui tre decisivi per i tre punti. Peccato per questo virus, che ha fermato tutto sul più bello: noi stavamo meglio, il Bitonto era un po’ in calo. Cresce il rammarico”.
Si aspettava di segnare così tanto?
“Fino allo scorso anno non avevo mai fatto così tanti gol in carriera, poi sono arrivato in doppia cifra tra campionato e coppa. In questa stagione desideravo di ripetermi. E poi segnare allo Zaccheria è tutta un’altra cosa…”.
Si sente uno dei leader di questo Foggia?
“Noi ‘grandi’ siamo tutti leader, intendo Gentile, Fumagalli, Salvi, Viscomi. Io già da giovane mi sono sempre preso le mie responsabilità e messo a disposizione della squadra. È importante questo, perché siamo d’aiuto ai più giovani”.
Avete perso le speranze di tornare in campo?
“Noi calciatori viviamo per questo, la speranza è sempre viva. Ma se guardiamo alla realtà è difficile immaginare una ripresa. Diciamo che il protocollo stanziato è molto complicato da rispettare per la Serie A, figuriamoci in D. Noi continuiamo a sperare perché è il nostro lavoro e anche dal punto di vista economico, perché senza campo non ci sarebbe lo stipendio”.
E invece la speranza di ritrovarvi in C il prossimo anno c’è?
“Assolutamente sì. Corda ha detto che vorrebbe confermare il 60-80% della rosa attuale e io spero di farne parte. La C la conosco, ci ho giocato in passato. Quest’anno ho dato un importante contributo, disputare la C a Foggia sarebbe come fare la B in un’altra piazza”.
Il numero dieci sulle spalle la responsabilizza?
“A Foggia è bello pesante (sorride, ndr). Infatti quando la scelsi in estate, ho ricevuto tanti messaggi dai tifosi. Ma sono uno, come ho detto prima, che le responsabilità se l’è sempre prese. A volte ho giocato molto arretrato, ma io sono una mezzala offensiva: il numero mi si addice, mi piace. Penso e spero di averla indossata con rispetto e che i tifosi siano contenti”.
La sfida col Cerignola quella della svolta. Dispiaciuto di non averla disputata?
“Molto. Ero squalificato, quella settimana l’abbiamo vissuta intensamente con la contestazione dei tifosi. I compagni hanno fatto la partita perfetta, ero contento per loro e incazzato per il giallo che avevo preso io la settimana prima”.
Il gol più importante? E quello più bello?
“Quasi tutti importanti, ma il più bello ad Andria fuori dall’area di rigore. Era un momento in cui dovevamo vincere per forza. Ma anche l’1-0 con Francavilla e Nardò. Pure con la Nocerina ho aperto le marcature…”.