Foggia, l’ex ds Riccardo Di Bari: “Under? Basta scherzare sulla pelle dei ragazzi”

Foggia, l’ex ds Riccardo Di Bari: “Under? Basta scherzare sulla pelle dei ragazzi”

Ex calciatore professionista con trascorsi a Barletta, Bisceglie, Matera, Potenza, Giulianova e Trani, oltre ad una lunga carriera da direttore sportivo prevalentemente nei professionisti, Riccardo Di Bari, ai microfoni del RestodelCalcio, dopo l’esperienza recente a Foggia sta valutando il suo futuro in vista della prossima stagione sportiva. Da diesse esperienze con Fidelis Andria, Martina Franca, Melfi, Pro Patria, Sorrento, Nocerina, Foggia, oltre ad una collaborazione biennale con la prima squadra della Spal. Sono due tematiche che stanno a cuore a tanti addetti ai lavori, e credo che bisogna fare attente riflessioni per cambiare una situazione che oggi ha del paradossale se andiamo ad analizzarla nel dettaglio”. – ha esordito l’ex direttore dei Duani.

Captilo under – Regola degli under, più che aiutare i giovani sembra talvolta tarpagli le ali. Inizialmente sembrava che quest’anno, alla luce della forte crisi economica scatenata dalla pandemia da Covid-19, si potesse procedere con un blocco ma poi non è stato così: “Non trovo corretto illudere tanti ragazzi, la regola degli under sono anni che non porta i risultati sperati, bisogna rivederla ma non tanto per agevolare i club ma per tutelare proprio gli attori principali, i giovani calciatori. Spesso dopo un anno tanti ragazzi vengono cancellati dal discorso under, in una sola stagione cosa mai puoi vedere in un ragazzo, che magari fai giocare anche fuori ruolo o fai giocare a singhiozzo. Onestamente servono almeno due-tre anni per capire se può essere un profilo adatto al salto nei professionisti, spesso abbiamo visto calciatori arrivare alla competa maturazione a 26-27 anni con presenze in Serie A e Nazionale. Ero convinto che quest’anno avrebbero portato avanti il discorso di fermarsi, alla luce anche delle difficoltà che attraversa il calcio, onestamente il discorso sugli under non è corretto perchè poi si illudono i ragazzi. Non voglio ragionare da operatore di mercato o da addetto ai lavori, ma da chi ha a cuore il bene di tanti giovani calciatori, per cui trovo assurdo che nessuno si sia ribellato ad una situazione del genere. Credo sia arrivato il momento di finirla di scherzare con la pelle dei ragazzi, la LND deve monitorare con grande attenzione questa situazione, non è più possibile fare un discorso usa e getta. Ho giocato a calcio e so cosa significa, ragazzi tra i 19 e i 21 anni stanno appena iniziando il loro percorso per capire se possono fare carriera in questo mondo, ma ad oggi non gli viene data una reale possibilità anzi gli si tarpa le ali. Credo che concedendo la giusta fiducia nei dilettanti, dopo qualche anno questi giovani potrebbero passare nei professionisti con maggiore esperienza alle spalle, dunque ne beneficerebbero anche i club senza dubbio”.

Capitolo direttori sportivi. Oggi un direttore sportivo iscritto all’albo e che magari ha operato diversi anni nei professionisti, scendendo nei dilettanti trova una situazione per la quale non può essere tutelato da un regolare contratto: “E’ una cosa assurda, uno come me che ha fatto il corso a Coverciano ed è iscritto all’albo speciale non può avere un contratto in D. Credo sia un esempio lampante di controsenso, con gli allenatori si è riusciti a chiarire la situazione e non vede perchè non debba essere possibile anche nei dilettanti. E’ una cosa molto grave, spero si possa riflettere su questo aspetto e prendere le giuste contromisure, almeno per chi ha le carte in regola per ricoprire un ruolo decisamente cruciale all’interno di una società calcistica“.

Fonte: www.notiziariocalcio.com