Poche ore o poi andrà in onda il derby di Puglia più triste della storia: allo Zaccheria c’è Foggia-Bari e per la prima volta si giocherà senza la presenza di quelli che da sempre sono i veri protagonisti di sfide come queste, ovvero i tifosi. Maledetto Covid, che costringerà la gente a restarsene a casa. È un derby atipico per tanti aspetti: si disputerà nel deserto e questo toglie inevitabilmente fascino. Ma la sfida perde interesse anche per altri motivi, a cominciare da una tifoseria, quella rossonera, preoccupata più che altro da quello che potrà accadere a livello societario e allarmata anche dai problemi palesati dalla squadra di Marchionni, che da 4 partite gira puntualmente a vuoto. A memoria non si ricorda un derby con un pronostico così scontato alla vigilia. Eppure…è pur sempre un derby e come tale sfugge ad ogni logica. Ed è questa la speranza dei cuori rossoneri, che auspicano in quello che al momento se non è ritenuto un miracolo poco ci manca…
Foggia e Bari tornano a sfidarsi due anni mezzo dopo l’ultimo incrocio, terminato 1-1 in uno Zaccheria stracolmo. Sono passati appena 30 mesi eppure sembra un’eternità. Già, non c’era traccia di virus in giro e quel Foggia sembrava avviato a determinare un ciclo che di lì a poco avrebbe riportato i rossoneri nell’Olimpo del pallone. Ed invece, eccoci qua. A commentare l’ennesima rinascita e i soliti affanni, tra soci che continuano a litigare e possibili acquirenti che invece attendono ancora i documenti necessari per provvedere ad effettuare un’offerta. Felleca, Pintus e Pelusi da una parte, con i primi due in aperto duello da mesi, troppi mesi; Canonico dall’altra, che attende e fa leva sul supporto della tifoseria organizzata (ma non solo) per dare l’assalto decisivo al club. Come finirà questa partita? Al momento è indecifrabile il risultato. Forse è molto più semplice pronosticare quello di un derby, dove il segno “2” rappresenterebbe la normalità. E tutto il resto, sarebbe sorpresa…
Carmine Troisi