Le bombe, la pandemia, Landella alla Lega ed il Foggia in Serie C. Ciao 2020
Gennaio 2020, la cronaca nazionale tinge Foggia di nero. Il rosso per qualche giorno non abbraccia più il colore oscuro in quella bandiera che ormai è l’emblema di una città intera, è il gonfalone che riempie d’orgoglio migliaia di foggiani in giro per il mondo. Esplodono le bombe ad attività commerciali sotto un cielo che non riconosce più i propri figli. Risuonano le sirene tra le vie della città.
Foggia chiama don Ciotti, don Ciotti risponde. Il Covid è ancora un termine scientifico poco conosciuto ai più comuni mortali, per questo migliaia di foggiani scendono in strada e dicono con tono forte e sicuro: “Foggia Libera Foggia”. Il tempo di un anno maledetto per l’umanità scorre veloce. Sono le 7:40 di lunedì 3 febbraio 2020, a bordo del Treno Foggia-Bari mi dirigo nel capoluogo di regione e con lo smartphone tra le mani leggo un articolo dal titolo: “Conte e Speranza confermano, il Coronavirus arriva in Italia”. Inizia la storia di una pandemia… (clicca qui per leggere l’articolo completo)
Daniel Miulli