Maria Assunta Pintus ha garbo, stile ed a chi scrive è pure simpatica. La classica donna “in gamba”, non certamente una sprovveduta. Imprenditrice di successo nel suo campo ma per sua stessa ammissione non un’esperta di calcio. Eppure questo non le ha impedito di tuffarsi nell’avventura pallonara, nell’estate del 2019.
Affiancando (l’ex) amico Felleca, oggi socio-rivale nella Corporate che controlla il Foggia. Fatta questa doverosa premessa, veniamo a quello che è il nocciolo della questione. Il Foggia che vola sul campo rischia fortemente di franare per quello che invece accade (o non…) fuori, ovvero nelle stanze societarie.
L’ultima Pec inviata a Felleca (e a Di Silvio) ribadisce il mancato gradimento alla Matera Production. E qui sorge il primo personale quesito: ce ne era bisogno, visto che ha ormai deciso di esercitare il diritto di prelazione? E’ come ribadire all’ex fidanzato di non volerci più stare insieme, avendo però già fissato la data delle nozze col nuovo compagno di vita…
Ciò che tuttavia preoccupa è quando nella Pec Maria Assunta Pintus precisa che per l’esercizio di prelazione ha tempo fino a 90 giorni dalla dichiarazione: in parole povere, Pintus potrebbe arrivare ad Aprile e decidere il da farsi. Lo prevede lo statuto, tutto lecito. Ma se fosse applicato alla lettera le conseguenze per il Foggia sarebbero indecifrabili.
E lo spettro di finire in Tribunale a dirimere la questione probabilmente si materializzerebbe, con buona pace di tutti e con quella classifica che oggi è “luccicante” che sarebbe destinata a diventare solo uno sbiadito ricordo. No, Maria Assunta. Tutto questo Foggia non lo meriterebbe. Se ha deciso di esercitare la prelazione, che lo faccia in fretta. D’altronde George Francis Train di giorni ne impiegò appena 80 per girare il mondo…
Carmine Troisi – www.fgcalciopress.altervista.org