Manuel Sarao e il Catania: il 4° posto passa dallo Zaccheria
Siamo a 90’ dal termine di questo ennesimo campionato di Serie C, dopo la ripartenza dai dilettanti per il Foggia.
Nonostante un clima da soap opera respirato dalla tifoseria dall’estate scorsa fino a qualche mese fa, i rossoneri hanno finalmente una figura unica su cui fare affidamento, ovvero la pres. Maria Assunta Pintus.
Posto che inizialmente sono stati Ninni Corda ma soprattutto Roberto Felleca a metterci la faccia sulle questioni pallonare, la Pintus ha comunque avuto il suo ruolo dietro le quinte. Ed ora si trova al timone di una squadra pronta a tuffarsi in questa girandola playoff.
Un traguardo che ancora oggi in molto stentano a credere, viste le grandi difficoltà incontrare nell’allestire un organico che potesse considerarsi tale.
E invece con la voglia mostrata in panchina da Marco Marchionni, i satanelli si sono conquistati passo dopo passo questi spareggi che potremmo dire meritati, al netto dei budget di mercato spesi da tante squadre più attrezzate dei satanelli.
Una di queste è il Catania, che poche ore fa è stato scosso dal dietrofront momentaneo di Joe Tacopina in merito all’acquisizione dell’elefantino, dovuto al ritardo da parte della SIGI di presentare l’intera debitoria del club.
Ma è difficile che ne possa risentire, visto che adesso si trova ad appena 2 punti dal Bari 4°, e potrebbe rischiare di passare alle fasi nazionali playoff.
E per farlo si affiderà al suo numero 9, Manuel Sarao.
Manuel Sarao – Un ariete col numero 9
Se consideriamo i suoi 192 cm, questo appellativo calza a pennello.
Classe 1989, Manuel Sarao è attualmente il capocannoniere dell’elefantino, con 8 gol all’attivo.
Nonostante un bottino personale non esaltante (ricordiamo che Alessio Curcio è a quota 12 gol realizzati), per il nuovo mister rosso azzurro Francesco Baldini è difficile mettere in campo l’11 migliore possibile in campo, senza fare delle esclusioni importanti.
Ricordiamo che in rosa il Catania ha gente del calibro di Reginaldo, Matteo di Piazza ed Antonio Piccolo (entrambi ex Foggia), per non parlare di Andrea Russotto.
Insomma il fatto di non essere un titolare fisso, non gli ha impedito di segnare più gol dei suoi compagni.
Il suo rapporto personale con il gol è stato sempre in crescendo.
I suoi trascorsi tra i professionisti cominciano con la maglia del Savona. Per la precisione il Savona che aveva in panchina un certo Ninni Corda, con cui è riuscito a qualificarsi per le semifinali playoff nel 2014.
La sua crescita continua con il Lumezzane, con cui ha raggiunto in 2 stagioni una salvezza ai playout e un bottino personale di 13 gol.
Poi il suo destino ha fatto rima con il girone C.
Tante partite giocate infatti tra Catanzaro, Monopoli, Reggina e Virtus Francavilla. Con i biancazzurri raggiungerà poi le maggiori soddisfazioni, riuscendo a superare la doppia cifra (11 gol) in una sola stagione.
Quest’anno invece sta cercando di riportare il Catania verso lidi più caldi della Serie C. Tacopina o non Tacopina.
Ma per far questo deve prima impegnarsi a fondo per battere il Foggia, che non avrà alcuna intenzione di abbandonare il suo 7° posto.
Marco Gabriele Scopece