Foggia, Nicola Canonico si presenta: “Voglio che a parlare sia il campo”
“Buonasera, sono Nicola Canonico e sono il nuovo Presidente del Calcio Foggia 1920”. La conferenza stampa di presentazione del nuovo socio della Corporate, società che controlla la maggioranza del club rossonero, può essere riassunta usando queste poche parole. Sono poche, anzi pochissime le notizie trapelate nel corso del colloquio con la stampa, tenuto questo pomeriggio presso la Sala Stampa Fesce dello Stadio Zaccheria.
È molto teso l’ex patron del Bisceglie che, sin da subito, cerca di dribblare le domande su programma, obiettivo e budget. Queste le poche dichiarazioni raccolte: “Gli obiettivi? Sono venuto a Foggia per fare qualcosa di importante. La prossima settimana definiremo il direttore sportivo. Con me non faremo una squadra di ragazzini ma allestiremo un gruppo in grado di essere ambizioso e in linea con quello che meritano la città e la tifoseria. Foggia ha un seguito incredibile ed è mostruoso vedere quanta gente segue il Foggia in trasferta. Questa è una cosa che mi ha impressionato. Sono abituato a fare calcio da solo? Sì, è vero, a me piace fare il calcio da solo. Di Maria Assunta mi è piaciuta la caparbietà che ha avuto nel resistere. Ora vedremo se siamo compatibili. Lei ha dato tanto al Foggia ma io mi accollerò tutti gli oneri per risarcita. Ci sarà un anno di collaborazione, poi vedremo se continuare ancora insieme o se eventualmente mi cederà l’ultimo pacchetto di quote societarie che detiene”.
Non sono state ancora svelate le quote acquistate da Nicola Canonico, ma indiscrezioni identificano nell’imprenditore barese il socio di maggioranza della Corporate: “Le quote? L’80% resta della Corporate, per ora resta tutto così e i pesi vanno ancora definiti”, spiega Maria Assunta Pintus che però, cede il trono della presidenza al neo-arrivato in casa Foggia. “Voglio che a parlare sia il campo – spiega Canonico e continua-, a noi serve serenità innanzitutto. Quando Canonico parlerà lo farà sempre a nome della società, sono abituato a non avere figli e figliastri. Chiedo unione e rispetto delle regole. Io il Foggia finora l’ho guardato dall’esterno. Il Foggia si iscriverà tranquillamente al campionato, oggi ho già portato la fideiussione. Di mercato per ora non parlo, perché nulla si può dire prima che gli accordi si chiudano. Conosco molto bene il potenziale della tifoseria del Foggia, da pugliese non posso non ricordare i tempi di Zeman. Le liti possono esserci in una società ma devono sempre rimanere dentro lo spogliatoio o nella società. Possiamo toglierci tantissime soddisfazioni. La classe imprenditoriale locale? Ho tanti amici che mi hanno spinto a venire a Foggia, saranno magari coinvolti nelle sponsorizzazioni. In questo senso cercheremo di coinvolgere anche partner esterni al territorio. Sul mercato ho letto troppo ma non è il momento di parlarne. Marchionni? È obbligatorio parlarci, lui ha fatto bene ed è un discorso che affronteremo”, dichiara il nuovo numero uno del club pugliese focalizzando l’attenzione sul capitolo area tecnica, un nodo da sciogliere in fretta. In tema area tecnica viene tirato in ballo anche il destino di Ninni Corda, queste le parole di Nicola Canonico: “Corda? È un dirigente del Foggia e ha un contratto a tempo indeterminato. Per quanto riguarda l’organigramma lo stabiliremo dopo il 28, ovvero dopo l’iscrizione. Intanto mi piacerebbe riacquisire il satanello, proverò a prenderlo e tornerà sulle maglie”.
Per le notizie, quelle vere, bisognerà aspettare qualche altro giorno. Prima priorità all’iscrizione al campionato, poi spazio alla scoperta del programma, degli obiettivi che dovrà conseguire la prima squadra e del progetto firmato Canonico.
Già, a Foggia da più di 20 anni le varie dirigenze hanno costruito castelli di sabbia distrutti dopo ogni fallimento. Una città, un’anima come quella rossonera, oltre a meritare una prima squadra che faccia divertire e sognare, merita un mondo rossonero fatto di infrastrutture, di un settore giovanile in grado di sfornare talenti, di cucire un tessuto sociale che dia a Foggia un modo per crescere e diventare ciò che merita. Chissà se da domani smetteremo di correre sul tapis roulant che ci riporta al solito nastro di partenza…
Daniel Miulli