Un enorme murales per Zeman. È figlio di Foggia ad honorem
Il calcio per sperare. Il calcio per osare. Il calcio per sognare.
Il ritorno del maestro Zeman per gli amanti pallonari rappresenta spesso una via di crescita, perché quando il boemo torna a casa, i riflettori illuminano di attenzione il capoluogo dauno e i suoi protagonisti. Lo sguardo attento dei media nazionali punta dritto sul duo Pavone-Zeman, un binomio che per i foggiani rappresenta l’equazione perfetta. Peppino e il Muto, gli attori di una storia da brividi, prodotta da Pasquale Casillo, regista d’eccezione di un calcio che fu.
La nostra città, finita ancora una volta infondo alle classifiche nazionali – quelle belle, purtroppo – , ha bisogno di motivi per sognare. Ha bisogno di arte. Ha bisogno di dialogo. Ha bisogno di cultura. Ha bisogno di sport ad alti livelli. Altrimenti i bassi fondi continueranno ad accompagnare la nostra vita e il futuro dei nostri cari.
È di poche settimane fa l’idea di omaggiare uno dei più grandi campioni di calcio dal marchio “Made in Italy”, come Paolo Rossi, con un murales che campeggia sulla facciata di un palazzo sito all’incrocio tra via Ammiraglio Alberto da Zara e via Brigata Pinerolo. L’opera, un omaggio all’ex centravanti della Juventus, segue le rappresentazioni di don Bosco e di una simpatica linguaccia mostrata da un bambino. Se il grande Pablito, eroe del Mundial 82, è diventato un moderno murales, merita lo stesso pensiero colui che per adozione è un figlio di Foggia: Zdenek Zeman. Sì, un enorme dipinto su una parete gigante per il Maestro che tanto ha dato a Foggia e che ancora vuole dare. Perché la pellicola di Zemanlandia ambientata nei 90’s era sicuramente lo specchio di un’altra Foggia, dove il calcio era la ciliegina sulla torta di un mondo che piaceva (quasi) a tutti.
Se Napoli ha reso onore al suo Dio, Diego Armando Maradona, Foggia può renderlo al suo profeta: Zeman.
L’idea di riqualificare zone svantaggiate e periferiche con murales è lodevole, curiosa e affascinante. Le rappresentazioni potrebbero rendere il comune più grande a nord del Tavoliere come un vero centro d’interesse per gli amanti del genere.
Continuiamo a riempire la nostra città di questi dipinti, magari mettendo in cantiere l’idea di trasformare in arte il volto da gringo di Zeman con l’immancabile sigaretta, perché tra arte e sogni, c’entra anche un Maestro come lui…
Daniel Miulli