Zemanlandia, un salto nella storia per scoprire il calcio
In tanti si chiedono se il ritorno di Zeman in quel di Foggia possa rappresentare davvero un ritorno al passato in tutti i sensi: i tifosi ci sperano, soprattutto nel sogno di rivedere la compagine rossonera nella massima serie del calcio italiano, pronta a sfidare le big e a sovvertire ogni tipo di pronostico.
Proprio in riferimento ai pronostici, c’è qualcuno che ha cominciato a puntare anche sulla quota relativa al ritorno del Foggia in Serie A. Se alcuni preferiscono optare per le scommesse sulla massima serie, tenendo conto dei migliori pronostici di Serie A grazie a portali come Comparabet.it, che ad esempio offre news sempre aggiornate e la comparazione delle migliori quote sul mondo del calcio, altri invece preferiscono lanciarsi su delle quote molto curiose o particolari, provando a prevedere quello che potrebbe succedere da qui a qualche anno.
La stagione 1986-87 e poi l’esperienza di Zemanlandia
Il patentino da allenatore che è arrivato nel lontano 1979 a Coverciano, la prima esperienza con le giovanili del Palermo, anche grazie alla mediazione dello zio. Nella capitale della Sicilia, Zeman rimane fino al 1983, guidando due categorie, ovvero gli atleti della formazione Giovanissimi e di quella Primavera.
Ecco il primo soprannome per Zeman, ribattezzato “il muto” da Franco Marchione, che faceva l’accompagnatore con le compagini giovanili del Palermo. Lasciata la società rosanero, ecco che prova a mettersi in proprio come capoallenatore a Licata, dove riesce a vincere pure il campionato di Serie C2 nella stagione 1984/85, raggiungendo un traguardo più unico che raro, dal momento che mai nella sua storia la compagine siciliana era stata promossa in Serie C1.
Arriva per la prima volta a Foggia, ma in questo caso, l’esperienza dura solamente 27 giornate, venendo silurato in tronco dopo il roboante 5-0 subito sul campo del Cosenza. Finisce ad allenare il Parma, in serie B, vincendo in precampionato addirittura contro il Real Madrid, salvo poi fare la stessa fine della sua prima esperienza a Foggia. Quindi, l’allenatore nativo della Repubblica Ceca viene chiamato dal Messina, dove conclude la stagione all’ottavo posto, facendo registrare l’attacco più prolifico di tutto il campionato, ma al contempo lanciando all’attenzione del grande pubblico ancheSalvatore Schillaci, con quest’ultimo che vincerà la classifica cannonieri al termine della stagione.
Il secondo approdo a Foggia
La seconda volta a Foggia si evolve in modo completamente diverso dalla prima chiamata. La compagine rossonera, neopromossa nella serie cadetta, guidata dal presidente Pasquale Casillo, diventa quella squadra ribattezzata come il “Foggia dei miracoli”, stupendo un po’ tutti nel 1989 grazie ad un modulo estremamente votato all’attacco, un 4-3-3 che si rivelerà spumeggiante e divertente, molto bello da vedere.
La vittoria del campionato di Serie B nel corso della stagione 1990-91, facendo registrare l’attacco migliore, è frutto anche delle magie del trio di attaccanti che ha stupito un po’ tutti gli addetti ai lavori, composto da Roberto Rambaudi, Francesco Baiano e Giuseppe Signori. Uno dei principali miracoli che sono riconosciuti alla gestione di Zeman è sicuramente quello di essere riusciti a restare in Serie A per ben tre stagioni di fila, raggiungendo come miglior piazzamento un nono posto che passerà alla storia, con il secondo attacco più prolifico del campionato, alle spalle solamente del Milan campione d’Italia, ma anche un undicesimo e ancora una volta un nono posto, ad un passo dalla qualificazione alla Coppa Uefa, persa per colpa di una sconfitta con il Napoli nell’ultima giornata del campionato. Un periodo veramente d’oro per Zeman, che ebbe il merito di lanciare un altro grande giocatore che diventò titolare non solo alla Roma, ma anche in Nazionale, ovvero Luigi Di Biagio.