Una partita interminabile sfugge dalle mani dei Neri. Dopo due overtime ride la Janus
Alla fine del quarto periodo regolamentare la partita sarebbe potuta sfuggire dalle mani di San Severo. A conclusione del primo overtime avrebbe potuto vincerla. E, dopo il secondo supplementare, i Neri l’hanno invece definitivamente persa. È il verdetto della notte cestistica di Cerreto d’Esi: una sfida infinita, estenuante, terminata dopo due tempi supplementari con il successo dei padroni di casa, 104-94, al termine di una battaglia fatta di episodi e dettagli. E proprio i dettagli, come sempre, si sono rivelati decisivi. Emblematico quanto accaduto nei secondi finali del primo overtime, quando sulla linea della carità si è presentato Romondia che, con precisa scelta, ha fallito volontariamente il secondo libero, permettendo a Dri di catturare il rimbalzo e siglare il pareggio. Un gesto tecnico e mentale che ha indirizzato l’inerzia del supplementare, aprendo poi la strada ai successivi cinque minuti in cui Fabriano ha trovato la lucidità per colpire nei momenti cruciali. E tuttavia, con la stessa onestà, si può raccontare anche l’altra faccia della partita: quella dei Neri che, nell’ultimo quarto, hanno recuperato sette punti in un lampo, riaprendo con carattere una gara che sembrava ormai instradata verso i marchigiani. Ma il basket vive di millimetri, di scelte, di respiri trattenuti. E questa volta il destino ha premiato Fabriano.
È sempre così: nessuna classifica mette realmente al riparo da nulla. Le squadre si rinforzano, cambiano pelle, ritrovano energie e nuove soluzioni tecniche – come accaduto alla Ristopro, capace di aggiungere innesti che hanno ampliato rotazioni e competitività – e ogni gara diventa potenzialmente un crocevia pericoloso. Può trasformarsi in un inciampo rumoroso oppure in un’ulteriore accelerata verso i propri obiettivi stagionali. Questa sera si racconta di una sconfitta che, per come è arrivata, fa veramente male, e porta con sé il retrogusto, ma se ci fermiamo un istante a voltare lo sguardo indietro, non possiamo non riconoscere come questa squadra stia disputando un campionato ben oltre ogni aspettativa, individuale, collettiva e persino cittadina. Una crescita continua, evidente, che non può essere scalfita da un passo falso. Si riparte da qui, dunque, senza drammi, ma con la consapevolezza che già domenica ci sarà l’opportunità di rimettersi in carreggiata. E davanti al proprio pubblico, i Neri hanno raramente deluso. Coraggio, ragazzi. Il cammino è ancora lungo e lo state percorrendo con dignità, intensità e un’identità sempre più definita. Continuiamo così.
DAL PARQUET – L’ex di giornata, coach Nunzi, manda in campo i suoi cinque uomini: Romondia, Dri, Silke-Zunda, Vavoli e Ponziani mentre il suo corrispettivo Bernardi punta al solito quintetto: Bandini, Mobio, Morelli, Bugatti e Gherardini. L’avvio di gara è estremamente sonnacchioso: l’Allianz Pazienza rompe per prima il ghiaccio con il consueto movimento di Mobio, bravo a liberarsi dai blocchi e a depositare i primi due punti della serata. La Janus replica immediatamente, trovando la tripla di Dri e l’appoggio di Silkė-Zundā per il 5-2. A ristabilire l’inerzia ci pensano però le tre triple consecutive di Bugatti, che riportano i Neri al comando. La partita, tuttavia, fatica ad accendersi: palloni persi con leggerezza, distrazioni difensive e tiri affrettati scandiscono un primo quarto tutt’altro che scintillante dal punto di vista estetico, assumendo piuttosto i contorni di una battaglia tattica. In un contesto di gioco nervoso, condizionato da numerosi fischi arbitrali e da un ritmo continuamente spezzettato, la Cestistica è chiamata soprattutto a mantenere lucidità e concretezza, cercando di capitalizzare ogni possesso utile. Ed effettivamente, dopo una gara che improvvisamente s’accende, i gialloneri aumentano il loro potenziale offensivo con tutti gli uomini presenti sul parquet e restano in vantaggio pur considerando le controffensive dei padroni di casa. Da Cerreto d’Esi arriva il primo parziale: 22-27. Abega continua a mettere in mostra tutto il suo straordinario repertorio tecnico, e Fabiano – con piena cognizione di causa – si affida al suo uomo più caldo, che riporta la contesa in perfetto equilibrio. Nei primi tre minuti del secondo periodo, però, la Cestistica fatica terribilmente a trovare la via del canestro, e serve l’intervento dell’altro ex di serata, Bandini, per provare a scuotere un quarto fin lì piuttosto opaco per i Neri. San Severo appare infatti troppo remissiva, con un atteggiamento difensivo lontano dalla solidità mostrata in avvio: i recuperi sono tardivi, le rotazioni poco reattive e la zona centrale del campo resta spesso scoperta, permettendo alla Janus di affondare con continuità i propri attacchi. Non sorprende dunque che, subito dopo il canestro di Silkė-Zundā che sancisce il sorpasso della Ristopro, coach Bernardi scelga il timeout per riorganizzare idee e intensità. Questa Allianz Pazienza non assomiglia a quella vista nel primo quarto, capace di produrre 27 punti con fluidità e precisione, seppur con qualche sprazzo interessante. Tanti, troppi gli errori dall’arco, mentre Fabriano non resta certo a guardare e, soprattutto attraverso il lavoro dei propri lunghi, trova energia e certezze vicino al ferro. Si arriva così all’intervallo lungo con il punteggio che recita: 41-44. Si torna sul parquet e, come prevedibile, la battaglia riprende con la stessa trama che ha scandito le frazioni precedenti: l’Allianz Pazienza attacca con convinzione, costruisce vantaggio, dà l’impressione di poter prendere il controllo. La Ristopro, però, non si lascia scuotere più di tanto, resta aggrappata all’incontro e trasforma la gara in un equilibrio costante, interrotto solo da qualche fiammata sanseverese. San Severo continua a trovare soluzioni efficaci in attacco, ma Fabriano risponde colpo su colpo, fino a mettere per la prima volta il naso avanti grazie ad Abega e poi alla tripla di Romondia, che sigla il 60-56 e sancisce il primo vero vantaggio marchigiano della serata. Il merito, o meglio il limite dei Neri, è proprio questo: ogni volta che sembrano pronti a scavare un solco, lasciano che l’avversario rientri, offrendo alla Ristopro l’inerzia e l’entusiasmo che, soprattutto tra le mura amiche, diventano benzina purissima. È così che Fabriano, spinta dalla verve dei suoi, riesce a piazzare un mini-break di quattro lunghezze e costringe un visibilmente contrariato coach Bernardi a richiamare immediatamente i suoi all’ordine. La Janus, che non aveva mai realmente dato la sensazione di poter comandare l’incontro, trova d’un tratto atteggiamento, ritmo e convinzione, tanto da chiudere il periodo avanti nel punteggio. Morelli prova a ridurre il divario con una delle sue proverbiali triple, ma il margine rimane comunque risicato e tutto ancora apertissimo: 62-59. Gherardini trascina i suoi fino al -1, e per due volte la Allianz Pazienza San Severo avrebbe persino l’opportunità di mettere la testa avanti. Ma ad ogni possesso, puntuale, riaffiora quell’errore di troppo che non consente né il sorpasso né – ancor più grave – quella disposizione mentale che permetterebbe di affrontare con serenità gli ultimi, delicatissimi minuti, storicamente un territorio impervio per la formazione giallonera. Anche quando occorrerebbe “azzannare” la partita – e gli errori di Gherardini sotto canestro, sia in chiusura di secondo periodo che in apertura dell’ultimo quarto, ne sono la fotografia – manca sempre quel lampo, quel colpo di reni che sposta l’inerzia. Ne scaturisce un continuo sali e scendi, un equilibrio fragile in cui la Janus Basket Fabriano riesce gradualmente a guadagnare un filo d’aria, obbligando la Cestistica a spendere energie preziose per restare aggrappata al referto rosa. Bernardi prova il tutto per tutto, rimescolando ogni carta a disposizione. I 2/2 errati di Mobio, la tripla scagliata sul ferro e, subito dopo, quella di Abega che invece perfora la retina, di fatto potrebbe spegnere definitivamente le ali alla rimonta dauna. Ed invece Lucas e Mobio mettono a segno 5 punti in rapida successione, tornano a -2 a 6’’. Non è finita: la Ristopro sbaglia, Bugatti, dalla lunetta, pareggia tutto e si va, clamorosamente, all’over time: 72-72. Wojciechowski apre le danze, ma il capitano Bugatti – ancora una volta monumentale – replica con autorità. Lucas aggiunge un’altra zampata, e Bugatti, in stato di grazia, firma da distanza siderale l’ennesima prodezza di una serata da 27 punti. I cartai però non arretrano di un centimetro, mostrando un coraggio pari a quello dei Neri, che trovano ancora due punti pesantissimi con la firma elegante di Diego Lucas per il 76-81, inducendo Nunzi al timeout. Al rientro, Dri colpisce con la consueta manualità della casa, ma Bandini ristabilisce immediatamente il +7. Vantaggio che, tuttavia, evapora in un battito di ciglia: le triple chirurgiche di Silké-Zundā riportano tutto in discussione, tanto che sull’85-86 Bernardi è costretto a fermare il cronometro per organizzare al meglio gli ultimi dieci, palpitanti secondi. Da lì in avanti accade di tutto: ribaltamenti, corse contro il tempo, fiato sospeso sugli spalti. Fabriano, infatti, sbaglia volutamente un tiro libero e conclude il primo supplementare ancora in equilibrio: 88-88. Dopo il pareggio arrivato quasi contro ogni pronostico, è la Janus Basket Fabriano a trarre linfa psicologica dalla rimonta: comprensibile, del resto, dopo due tempi supplementari che hanno spostato il baricentro della sfida soprattutto sul piano mentale. Lucas, con un gesto tecnico di rara pulizia, infila una parabola perfetta dai 6.75, ma Silké-Zundā risponde immediatamente con la stessa moneta, riportando i padroni di casa sul 97-94 e costringendo coach Bernardi all’ennesima, necessaria sospensione per riordinare idee ed energie. Al rientro, però, è ancora Silké-Zundā a graffiare: penetrazione, contatto, canestro e fallo. Il 2+1 che segue spezza definitivamente ogni tentativo di miracolo sanseverese. La contesa – interminabile, vibrante, ricca di capovolgimenti – si chiude così con la vittoria meritata dei padroni di casa, al termine di una battaglia cestistica che resterà a lungo nella memoria di tutti i presenti
IN AGENDA – All’orizzonte si staglia un altro banco di prova per l’Allianz Pazienza San Severo, attesa dalla sfida casalinga contro la General Contractor Jesi. Si gioca, come di consueto, domenica 14 dicembre, con palla a due alle 18.00.
FOTO: Marco Teatini – Ristopro Fabriano
Ufficio Stampa Cestistica Città di San Severo

