18 punti in 13 partite. Hai capito Marchionni…e Corda
Al termine di Viterbese-Foggia i satanelli hanno fatto ritorno negli spogliatoi con una vittoria preziosissima, quasi come un lingotto d’oro. Una partita dalla doppia analisi: il primo tempo ha causato una noia mortale tanto da dare l’impressione di assistere ad una sfida destinata a concludersi con il pareggio. Nella ripresa invece, il Foggia ha fatto quello che doveva fare: trovare il gol della vittoria e blindare il risultato. C’ha pensato Rocca a capitalizzare un rigore dal molteplice significato: concede la vittoria al Foggia, permette ai pugliesi di battere una rivale per la salvezza, offre ai diavoli del sud la possibilità di togliersi qualche piccolo e fastidioso sassolino dalle scarpe.
Sembra di tornare indietro di qualche anno quando si parla di promozione in Serie C. Un salto di categoria arrivato quando ormai la palla era quasi al centro del rettangolo verde. Invece, sono passati appena due mesi, ed ora possiamo iniziare a delineare quel che è stato (e probabilmente quel che sarà) il campionato del Foggia. Tra le mille peripezie vissute da Fumagalli&Co., la compagine rossonera va ad inserire tutte le caselle del puzzle: 13 partite disputate su 13 in programma, una dopo l’altra a distanza di 3 giorni. Su 39 punti a disposizione la banda Marchionni ne ha portati a casa 18, andando ad occupare la settima posizione in classifica. Per molti era un sogno immaginare i propri beniamini in zona play-off dopo un avvio vissuto tutto d’un fiato, ora invece è pura realtà. È vero, il Foggia al momento è davanti a squadre sulla carta molto più quotate, come Avellino, Palermo e Catania. Occhio però, non tutti hanno percorso un campionato lineare, un dato che rende la classifica non veritiera.
Se Fumagalli ci dimostra che a 38 anni si può fare ancora la differenza, Anelli&Gentile (tanto criticati) ci fanno capire che anche loro possono giocarsi la categoria in una stagione dove il tasso tecnico delle diverse formazioni non sembra essere così lontano (eccezion fatta per la Ternana). Di Jenno e Di Masi sulle fasce possono galoppare, come Kalombo (e se s’impegnasse a migliorare la parabola dei cross…). Se Salvi è il metronomo rossonero, Vitale è una giovane scommessa vincente di Corda&Marchionni. Curcio è l’elemento che attira il bagliore dei riflettori, senza di lui l’attacco rossonero è spesso poco pungente. D’Andrea nelle ultime partite ha lanciato qualche squillo importante (gol siglato a Vibo e rete annullata a Viterbo, insomma la porta la vede), mentre Dell’Agnello è alla continua ricerca del traversone giusto per insaccare la palla alle spalle del portiere avversario. A gennaio probabilmente non bisogna cercar tanto: un difensore, un esterno di centrocampo e un attaccante. Tre elementi, uno per reparto.
Non giriamo intorno alla questione, le polemiche societarie, la frattura con la piazza ed il difficile periodo Covid hanno giocato nettamente a sfavore dell’attuale dirigenza rossonera. E se la maggior parte di questi 18 punti sono il frutto del lavoro di Marchionni, una nota di merito va anche a Ninni Corda, negli ultimi mesi diventato quasi innominabile. Certo, Marchionni allena la squadra, ma a costruirla è stato proprio il direttore generale. Dopo aver fatto quello che doveva fare in Serie D -vincere il campionato, ndr-, è riuscito a costruire una squadra che zitta zitta sta percorrendo la strada giusta. Con un budget stretto, il dg rossonero ha modellato una realtà che fino ad ora ha collezionato 18 punti. Anzi, il Foggia se avesse gestito meglio qualche gara potrebbe avere anche qualcosa in più.
I tre punti conquistati in quel di Viterbo lasciano nel cuore del tifoso foggiano una doppia gioia: si vince contro una di quelle squadre da battere e si manda al tappeto quel tecnico che non pochi mesi fa era alla guida di una compagine auto-proclamata in Serie C.
I rossoneri non giocano un calcio champagne da Play Station, come non lo giocano tante altre squadre del girone, eppure chi l’avrebbe detto, oggi il Foggia è quasi a metà del suo obiettivo ed ha gli stessi punti della Juve Stabia, una squadra costruita per stazionare nelle zone alte della classifica…
Daniel Miulli