Domenica si ritorna a Benevento e la mente ritorna su quelle importanti sfide tra i giallorossi e i rossoneri che hanno riempito le cronache sportive da anni, ma certamente le immagini piú nitide e forse piú esaltanti che verranno consegnate alla storia foggiana, sono quelle riguardanti l’ultimo impegno rossonero in terra sannita l’8 gennaio del 2012, l’ultimo anno disputato tra i professionisti prima di cadere nel baratro dei Dilettanti.
Quel giorno la squadra guidata da mister Stringara riuscí a portare dalla Campania l’intera posta in palio, fortemente compromessa dalle decisioni del sig. Gallo di Barcellona Pozzo di Gotto che aveva ridotto il Foggia con soli nove uomini in campo, espellendo Traorè e Perpetuini.
Quel giorno il Foggia schieró: Ginestra, Traoré, Gigliotti, D’Orsi, Cardin, Tomi, Agodirin, Perpetuini, Wagner, Meduri, Molina.
Fino al 38′ della ripresa nessuno avrebbe potuto preventivare una vittoria foggiana, eppure Agodirin seppe, con una azione solitaria, infilare la porta avversaria zittendo un pubblico che giá pregustava la goleada finale.
Quella stagione fu senza infamia e senza lode e la salvezza in campo, quella conquistata alla fine sul campo della Ternana, non fu seguita da una salvezza economica per cui la squadra, non iscrivendosi al campionato dell’anno successivo, dovette sparire dal panorama calcistico per poi ripartire, con nuova denominazione e nuova società, dalla serie D.
Tutto sommato, peró, val la pena di ricordare quei nove eroi di Benevento che seppero accendere una luce, che seppero creare belle emozioni in un campionato mediocre che sarebbe rimasto totalmente dimenticato.
Alberto Mangano
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