Catuzzi, Maestrelli, Bresciani, Valadè: Ancona racconta la storia del derby d’Apulia in “Biancorossonero”
Un derby non è mai una partita come le altre, specialmente se ci troviamo in Puglia e le due compagini a confronto sono Bari e Foggia. La storia conserva decine e decine di scontri sul campo tra rossoneri e biancorossi, accompagnate da aneddoti, curiosità e leggende. Massimiliano Ancona, autore e firma della Gazzetta dello Sport, ha deciso di racchiudere tutte le tappe del Derby d’Apulia in un libro intitolato “Biancorossonero”. La nostra redazione lo ha raggiunto telefonicamente per un focus sulla storia del derby tra Bari e Foggia.
Come hai pensato di scrivere questo libro? Perché hai scelto il titolo “Biancorossonero”?
Entrambe le squadre hanno tra i colori sociali il rosso, che è anche il mio colore preferito. Il Bari ha anche il bianco, il Foggia il nero e “Biancorossonero” mi sembrava un titolo adatto a questo libro che racconta la storia delle sfide tra Bari e Foggia. Il derby ha radici secolari, infatti il primo match tra una squadra barese e una foggiana si disputò nel 1912 a Foggia per la “Coppa Città di Foggia” ed ebbero la meglio i padroni di casa. Negli ultimi anni, il derby è tornato ad essere giocato con continuità e da qui è nata l’idea di scrivere questo libro.
Come sta procedendo la vendita del libro?
“Biancorossonero” sta riscuotendo tanto successo, soprattutto a Foggia. In particolare, dopo la partita d’andata di questa stagione, c’è stato un boom di acquisti dei tifosi rossoneri. Il successo della squadra di Marchionni ha stravolto tutti i pronostici sulla gara, ma ha confermato l’imprevedibilità di un derby. Il Foggia lo ha vinto perché ha dato l’anima e ha lottato su tutti i palloni.
Qual è stata la vittoria più eclatante del Foggia contro il Bari?
Ricordo la stagione 1991-1992. Il Foggia di Casillo e Zeman era nel suo momento di splendore e all’andata vinse 4-1, anche se il Bari giocò alla pari, come ammise anche il Boemo. Al ritorno, il 29 marzo 1992, invece, i rossoneri accompagnati da circa 6000 tifosi si imposero 1-3 contro i galletti guidati da Boniek. I satanelli si portarono in vantaggio con Baiano e Shalimov firmò il raddoppio. Nella ripresa accorciò le distanze David Platt su calcio di rigore, ma a chiudere i conti ci pensò Kolyanov. Il Bari, inoltre, con quella partita iniziò un declino che portò i biancorossi, candidati ad inizio stagione a centrare la zona Uefa, alla retrocessione.
Qual è, invece, il successo più significativo del Bari?
Nella memoria conservo una vittoria, raccontata nel mio libro “La Bari dei baresi e altre storie…”, dei galletti guidati da Catuzzi – anche ex allenatore del Foggia, ndr-. L’8 novembre del 1981 nel Bari debuttò Carlo Bresciani, che segnò all’ottavo minuto di gioco. Non ci fu storia, raddoppiò Iorio e triplicò nuovamente lui, realizzando una doppietta. Quest’ultimo fu il capocannoniere del “Bari dei baresi”, così chiamato perché in rosa figuravano 14 calciatori originari del capoluogo pugliese, e terminò il campionato con 18 gol, solo uno in meno del capocannoniere di quella stagione (De Rosa). I biancorossi, inoltre, sorprendentemente non centrarono la promozione, anche a causa di evidenti errori arbitrali, e si classificarono al quarto posto dietro a Verona, Pisa e Sampdoria. In quell’annata il Foggia riuscì a salvarsi, nella stagione seguente il Bari vinse a Foggia e nel campionato ancora successivo entrambe le compagini retrocessero in Serie C.
Ricordi un episodio caratteristico del derby d’Apulia?
Un aneddoto interessante riguarda la vittoria del Foggia di Maestrelli per 4-0 nel maggio 1969. L’allora allenatore dei rossoneri era nato a Pisa da genitori baresi e aveva vissuto molti anni a Bari. Il primo tempo terminò a reti bianche, il Foggia conduceva la partita e il Bari difendeva ordinatamente con marcature a uomo. Maestrelli, in quel periodo nell’occhio del ciclone poiché accusato dai tifosi di “fuggire” troppo spesso a Bari dalla sua famiglia trascurando la squadra, nel secondo tempo fu l’artefice della vittoria dei padroni di casa con una mossa a sorpresa: inserì Rolla, attaccante, per Valadè, terzino. Per convincere quest’ultimo a rimanere nello spogliatoio senza indispettirlo, Maestrelli architettò, coadiuvato dal medico sociale, un vero e proprio stratagemma: il dottore si avvicinò a Valadè chiedendogli come stesse il suo ginocchio, poiché l’esterno difensivo era reduce da un infortunio. Ovviamente il terzino rispose che non provava alcun dolore, ma il medico sociale gli disse che doveva farlo riposare perché dai tiri effettuati, Valadè non sembrava aver recuperato dalla vecchia distorsione. Un piano che scombussolò l’equilibrio tattico e che consentì al Foggia di vincere con la rete di Garzelli, la doppietta di Saltutti e il gol di Nuti. Un’ora dopo il triplice fischio, Maestrelli cercò di raggiungere Bari, ma la sua macchina situata nel piazzale antistante lo Zaccheria venne schernita dai tifosi rossoneri, poiché dotata di targa barese. Maestrelli impaurito scese dall’automobile, i tifosi foggiani lo riconobbero e iniziarono a festeggiare con lui la strabiliante vittoria
Nella gara di domani il Bari parte favorito?
Giocando in casa, anche se in questo campionato il fattore campo è pressoché azzerato, sulla carta il Bari è favorito, anche perché Carrera avrà nuovamente a disposizione Antenucci, Marras e probabilmente Di Cesare. Analizzando i nomi dei due organici, le percentuali di vittoria pendono verso il Bari, ma il derby è una partita mai scontata e sempre ricca di sorprese.
Antonio Iammarino