Una sola squadra in campo, una squadra capace di dettare i tempi per 93′, alzando ed abbassando i ritmi a proprio piacimento. Questo Foggia sfata anche il tabù trasferta e porta a casa quei tre punti dopo averne conquistato uno solo in tre partite.
Questo è un risultato che non è figlio di episodi ma di un gioco che, godendo di una freschezza atletica dei protagonisti rossoneri, diventa preziosissimo e devastante.
Il secondo poker consecutivo è un messaggio chiaro ed inequivocabile agli appassionati foggiani e a tutto il girone: probabilmente il vero Foggia è quello delle ultime due gare, anche se sarebbe meglio continuare a stare con i piedi per terra senza abbassare la guardia e cecando di scalare la classifica in tempi brevi per acquisire quella fiducia nei propri mezzi che si chiama autostima e che crescendo, giornata dopo giornata, potrebbe risultare determinante nel futuro a breve e a lungo termine.
È sembrato che oggi, così come una settimana fa, il Foggia potesse essere in grado di battere chiunque e di giocare con qualsiasi avversario come il gatto fa con il topo, riuscendo finalmente anche a capitalizzare l’enorme mole di gioco prodotta.
Riuscire a vedere la palla girare velocemente tra gli uomini in campo con verticalizzazioni estremamente rapide, mosse sempre da razionalità e mai da improvvisazione, è la più grande soddisfazione che il tecnico bresciano poteva trarre da questa partita contro un avversario che, prima di oggi, ben si era comportato contro avversari anche importanti. De Zerbi merita una standing ovation soprattutto da parte di coloro che, più o meno velatamente, avevano osato metterlo addirittura in discussione dopo appena cinque gare.
Oggi a Foggia abbiamo il sacrosanto diritto di sognare ad occhi aperti!
Fonte: Alberto Mangano – www.newsrossonere.blogspot.it