Ciccio Baiano a FCM: “La tripletta nel derby non la dimenticherò mai”
Foggia-Bari si avvicina. Domani il derby si giocherà a porte chiuse e in Serie C, categoria che non si addice affatto alla storia dei due club. Un tempo il derby aveva come palcoscenico la Serie A e vedeva fronteggiarsi calciatori di assoluto spessore, tra cui Ciccio Baiano, intervistato dal direttore Daniel Miulli.
Che ricordi ha di quel Foggia-Bari del 3 Novembre 1991, vinto dai rossoneri 4-1 grazie ad una sua tripletta e ad un gol di Signori?
È stato bellissimo innanzitutto perché abbiamo portato a casa i tre punti, poi per l’atmosfera che c’era allo Zaccheria gremito, i tre gol e la prestazione notevole della squadra: sono tutti ricordi vivi nonostante siano passati molti anni, anche perché segnai uno dei gol più belli di tutta la mia carriera.
Ci descrive questo gol?
Ho ricevuto palla, ero nella parte centro-destra, ho spostato il pallone sul sinistro ed ho calciato sul secondo palo, sotto l’incrocio.
Lei è stato protagonista di anni gloriosi nella storia del Foggia. Cosa rappresenta per un tifoso rossonero il derby con il Bari?
A Foggia il calcio è vissuto sette giorni su sette e qualsiasi partita è molto sentita. Con il Bari c’è più tensione, perché è il derby.
Oggi cosa ne pensa delle due squadre, entrambe in Serie C dopo due disastrosi fallimenti?
In questo momento è uno scontro abbastanza impari. Dall’anno scorso il Bari, con l’arrivo di De Laurentis, ha messo su uno squadrone con giocatori che hanno anche giocato in Serie A e ancora oggi fanno la differenza. Il Foggia è tornato in Serie C quest’anno, ha attraversato varie vicissitudini e ha allestito una squadra giovane che ha come primo obiettivo quello della salvezza.
Il Foggia ha già cambiato tre allenatori durante questa stagione e lei ha iniziato, dopo essersi ritirato da calciatore, ad allenare. C’è un sogno nel cassetto che la ricollega al Foggia?
Visto che da calciatore non posso più tornare, vorrei farlo da allenatore. Sarebbe un sogno, in una piazza mi ha dato tanto, ripercorrere da allenatore ciò che ho fatto da calciatore.
Se dovesse riavvolgere il nastro dei ricordi e citare quello più bello al Foggia cosa direbbe?
Le persone che ho incontrato mi hanno segnato in maniera indelebile, una di queste è mancata poche settimane fa ed è Casillo, poi Zeman, il direttore Pavone, il gruppo squadra, che negli ultimi anni ha perso Mancini e List, ed il nostro tredicesimo uomo: il pubblico rossonero che ci sosteneva con molto seguito sia in casa che in trasferta.
Daniel Miulli