De Zerbi: “Se chiedo ai miei di buttarsi nel fuoco loro si buttano. Alessandria? Col Milan tutt’altra partita. E sul mio futuro”

De Zerbi: “Se chiedo ai miei di buttarsi nel fuoco loro si buttano. Alessandria? Col Milan tutt’altra partita. E sul mio futuro”

Il Foggia batte l’Alessandria per 2-0 e si qualifica per le semifinali dei play-off, dove incontrerà il Lecce. Al termine del match con i piemontesi Roberto De Zerbi, tecnico dei satanelli, fotografa così la situazione.
E’ stata una partita forte contro una squadra che ci ha chiuso tutti i varchi – si legge sulle colonne di calciofoggia.it – primo tempo perfetto nel non rischiare passaggi che potevamo mettere in salita la gara. Abbiamo trovato poco spazio tra le linee, però il tipo di calcio che facciamo noi è fatto di due cose, la conoscenza e la fede. Se hai fede nel calcio che pratichi, qualche volta ci sta di fare questi primi tempi con squadra molto arroccate dietro. Mi aspettavo un’Alessandria più garibaldina, con il Milan e il Cittadella ha fatto tutt’altra partita. L’assenza di Gigliotti è stata pesante, lo dico perché abbiamo vinto, se perdevamo non dicevo nulla. Gerbo in ogni caso è stato eccezionale in un ruolo non suo. Sarno nel primo tempo ha trovato pochi spazi, sono orgoglioso dei miei giocatori. Aspetto con impazienza la partita con il Lecce.

Cambi giusti? Io ho giocatori forti che se gli chiedo di buttarsi nel fuoco si buttano. Al di là degli aspetti tattici quando mi chiedono delle altre squadre dove andrò, la mia paura è di non trovare giocatori così curiosi, disponibili a giocare come voglio. Mi piace cercare di allenare i giocatori aprendoli la testa, la visione, modificando un po’ la loro cultura del calcio.

I complimenti di Gregucci? Lui è un signore, trovare una persona di questo spessore è motivo di orgoglio per me. L’Alessandria è una squadra forte, con giocatori di spessore. Iocolano, Marras, Bocalon, Mezavilla, tutta gente di prima fascia per la categoria.

Pubblico? È stato bello perché nonostante sia stata una partita maschia, il nostro pubblico ha applaudito gli sconfitti e i tifosi dell’Alessandria hanno applaudito i nostri. Per Lecce spero di recuperare Arcidiacono.

Riverola fuori? È stata una scelta in base alle sue condizioni fisiche. De Giosa metterà minutaggio. Gigliotti, Angelo, Viola, Agostinone e Lanzaro hanno finito la stagione. Questo ci compatta e ci fa venire
voglia di fare l’impresa.

Chiricò e Vacca? Affaticamento. Il cambio di Floriano? Volevo ripartire per evitare di schiacciarci. La gara di andata con il Lecce conta tanto. Il Lecce è come l’Alessandria e il Foggia: corazzate. Andiamo con la personalità di fare la partita, dobbiamo avere il piglio giusto.

Gerbo terzino? Ha fatto bene. L’avevo usato in Coppa Italia contro il Benevento. Se dai tutto e fai quello che devi fare prima o poi la fortuna torna, nonostante la sfortuna. Noi abbiamo una responsabilità grossa che l’Alessandria non aveva. Qui il calcio è importantissimo. Sappiamo cosa vuol dire fare calcio qua. I giocatori giocano rappresentando una città intera. Ma non è un peso, è una cosa bella. Uno stadio così è un privilegio averlo. L’approccio alla gara così forte è un modo per far entrare il pubblico nella partita. Ho un rapporto speciale col Foggia. Quando andrò via dirò sempre Foggia è la mia città calcistica. Io posso star qua se andiamo in C e andar via se andiamo in B“.

Fonte: www.tuttolegapro.com