Delio Rossi 27 anni dopo: torna a Foggia ma non promette miracoli… quelli li fa solo Padre Pio
Sono passate solo cinque settimane dalle dimissioni di Fabio Gallo e dall’avvento di Mario Somma sulla panchina del Foggia. Ed ecco l’ennesimo colpo di scena rossonero. L’ex Empoli ha rassegnato le dimissioni sabato scorso, al termine del ko casalingo ad opera del Monterosi Tuscia e, dopo aver visto naufragare l’idea del presidente Canonico di una cosiddetta autogestione, cioè la guida tecnica affidata a Lorenzo Giunta, vice prima di Gallo e poi di Somma, scontratasi contro gli scogli del regolamento che non permette a Giunta di andare in panchina per più di una gara, con la deroga, essendo sprovvisto di patentino UEFA A, ecco che dal cilindro esce l’ex Delio Rossi.
L’allenatore, un passato da difensore rossonero tra il 1981 e il 1987 e sulla panchina delle giovanili dei satanelli tra il 1991 e il 1993 nonché alla guida della prima squadra nella stagione 1995/96 in coppia con Cancian, si è legato al Foggia fino al 30 giugno 2024.
Fatto curioso? Se Somma mancava da una panchina da poco più di 27 mesi, lo stesso si può dire di Delio Rossi, la cui ultima esperienza risale al periodo novembre-dicembre 2020 ad Ascoli, avventura terminata con l’esonero. E similmente al suo predecessore, anche Rossi non ha vissuto particolari momenti positivi negli ultimi anni di carriera: prima di Ascoli non aveva potuto completare l’opera Palermo coi playoff a causa di una pesante penalizzazione. Al Levski Sofia aveva perso la Coppa di Bulgaria in finale e poi era stato esonerato a causa dell’eliminazione dall’Europa League nei turni preliminari. Ancora un esonero a Bologna (dove però riuscì a riportare i felsinei in massima serie) e alla Sampdoria (dopo averla salvata al primo anno), oltre ad un licenziamento alla Fiorentina, dopo l’alterco e l’aggressione fisica ad Adem Ljajić (impugnato davanti al giudice, che diede però ragione alla Viola). Le migliori stagioni Rossi le ha vissute con la Lazio oramai più di 15 anni fa (terzo posto in Serie A e vittoria della Coppa Italia).
Alla presentazione il tecnico ha quindi confidato: “Questa è stata una settimana particolare da parte mia, perché fino a due giorni fa stavo cercando una casa al mare e poi è arrivata la chiamata dal Foggia. Come mi hanno chiamato, mi hanno chiesto se me la sentivo e ho risposto presente. Non abbiamo fatto alcuna trattativa. Ho chiesto solo cosa mi potevano dare. Questo io la vedo come una chiusura di un cerchio. Sono arrivato che ero un ragazzino e ora sono tornato qui per aiutarli. Voglio una squadra che sicuramente darà il massimo. Ho firmato per le prossime partite e per il prossimo anno. Ho parlato sia con il direttore sportivo sia con il presidente. Ho detto al presidente che non sono Padre Pio, non so fare i miracoli. Sono solo un allenatore che mette anima e corpo, mi piace lavorare sul campo, questo gli ho detto“.