Difesa molle, attacco poco incisivo e scelte sbagliate sul mercato. Foggia, così è dura
Allenatore nuovo, solito Foggia.. Avevano fatto sperare bene la vittoria figlia dell’orgoglio contro la Cremonese e la comunque buona prestazione dell’Arechi contro la Salernitana. E invece niente: siamo punto e accapo. I satanelli contro il Perugia hanno messo a nudo gli evidenti limiti degli ultimi mesi. E se il vero problema non fosse Grassadonia?
A prescindere da questo interrogativo, la sensazione è che mister Padalino abbia molto da lavorare. Tutt’altro che impeccabile la difesa, che benino rende in fase di spinta (la riprova ne sono le reti di Tonucci e Camporese, entrambi a quota 2), ma molto meno in quella di copertura. Il Perugia ha avuto vita facile: più tecnico, più abile nell’uno contro uno e con tanta libertà d’azione. Sostanza che non è cambiata neppure nel corso della ripresa. La classifica è ai verbi difettivi e prima della fine del 2018 ci sarà da fare i conti anche col Verona di mister Grosso.
La difesa non rende a dovere, ma questi limiti sono ingigantiti anche dalla scarsa incisività da parte dell’attacco. Rispetto alla passata stagione cambia di poco il numero dei giocatori complessivi andati a segno (10 oggi, 12 nel 2017/18), ma di molto il rendimento sotto porta degli attaccanti. Incredibile il calo di Mazzeo: l’anno scorso le reti sigliate in 14 presenze erano state 8, adesso sono 3. Per non parlare di Galano. L’esterno è un giocatore completamente diverso rispetto a quello ammirato al Bari, l’ombra di sé stesso. Anche qui i numeri non mentono: 12 reti a dicembre 2017, adesso appena 2 in 12 presenze. E dire che il suo arrivo era stato richiesto a furor di popolo. Nemo propheta in patria? Speriamo di no…
Pesano su questo rendimento anche le scelte effettuate sul mercato. Giusto per fare due esempi lampanti: senza Greco – perno del centrocampo – e l’estro di Chiricò e Floriano la squadra ha perso molto sul piano dell’imprevedibilità. E Kragl da solo non può fare miracoli. La pesante penalizzazione (senza di essa la squadra sarebbe di poco sopra i playout) ed una brutta dose di sfortuna non possono essere sufficienti per giustificare il cammino deficitario in campionato. La sessione invernale di mercato, ormai imminente, dovrà servire per porre rimedio agli errori commessi. Risalire si può: restando tutti uniti, con umiltà ed attraverso scelte oculate.