I doveri del Sindaco, i diritti dei tifosi
Su una cosa credo tutti siano d’accordo a Foggia. Il Sindaco Franco Landella è stato ed è un grande tifoso del Foggia. Taluni lo ricordano persino giovane supporter al fianco del Regime Rossonero in certe trasferte diciamo “complicate”. Non è un caso se con la sua prima amministrazione il Foggia si è riaffacciato, dopo vent’anni di oblio, al calcio che conta, rinnovando la grande passione cittadina per la squadra rossonera. Suo il pressing sui fratelli Sannella per prendere le redini societarie, consapevole che i due imprenditori foggiani sarebbero stati in grado di sopportare gli ingenti investimenti economici necessari a tale salto di categoria. Suo l’impegno indiscusso a mettere mano alle casse del Comune quando si è trattato di spendere a più riprese per abbellire e per rinnovare lo Zaccheria, riportandolo ad una capienza consona al livello di partecipazione popolare che la piazza richiedeva. Con la ricaduta in serie D (non imputabile certo a Franco Landella) si è fatto garante del titolo sportivo, consegnandolo nelle mani di chi, a quel tempo, riteneva desse le garanzie dovute per riprendere la scalata verso le categorie perse per la debacle economica del Foggia Calcio srl.
Le cose sono sembrate andare nel verso giusto per diverso tempo, con un’ottima intesa fra Comune e attuale proprietà, fino a quando, in concomitanza con l’emergenza Covid e la chiusura dei campionati, a Foggia si è smesso di parlare di calcio per infilarci tutti in una diatriba societaria che ha preso il sopravvento su tutto, mettendo in secondo piano il fatto che al Foggia si sarebbero potute riaprire le porte della serie C o con i ripescaggi o con la vittoria del campionato sul campo, al netto della penalità che – era nell’aria – avrebbe potuto subire il Bitonto (come poi si è verificato) per la combine col Picerno dell’anno passato.
Bene ha fatto Landella, vista la nuova situazione, a chiedere assicurazioni per il futuro del Foggia quando i soci in conflitto tardavano a trovare un’uscita da una “guerra” societario incancrenitasi col tempo, ma bene avrebbe anche fatto ad eseguire nel contempo i lavori di adeguamento allo Zaccheria che si sapeva perfettamente sarebbero stati necessari per l’auspicata riammissione (o ripescaggio) in serie C. Quantomeno avrebbe dovuto tenersi pronto alla loro esecuzione sapendo bene che il 31 agosto il destino del Foggia sarebbe stato più chiaro ed evidente. Sappiamo che in tal senso la società aveva più e più volte sollecitato ufficialmente nelle settimane precedenti l’Amministrazione Comunale, soprattutto in considerazione del fatto che fra i lavori richiesti vi era la collocazione di un tappetino ignifugo all’interno dello stadio che andava ordinato per tempo, non essendo d’immediata reperibilità, con le caratteristiche tecniche richieste dalla FIGC per l’omologazione. Si capisce allora che Landella, con la riunione in conference call dell’altro giorno e le dichiarazioni alla stampa di ieri, probabilmente si sia voluto semplicemente smarcare dal rischio di vedersi accusato dei ritardi nei lavori d’adeguamento (ricordiamo che siamo in piena campagna elettorale per le regionali), adesso che la C sembra molto più che una chimera, addossandone la responsabilità all’attuale società impegnata, d’altro canto, a prepararsi per l’iscrizione alla serie C e alla costruzione del progetto tecnico inerente, visti anche i tempi esigui rimasti alla bisogna.
Non sono adesso allora, a nostro modesto parere, i 20.000 euro richiesti per l’esecuzione degli stessi il vero problema, perchè non possiamo credere che una cifra simile non sia nell’immediata disponibilità sia del Calcio Foggia 1920 che delle casse comunali, ma i tempi ormai ridotti all’osso per poterli eseguire prima dell’iscrizione al campionato, detto che comunque, pagando una sanzione salata (a carico, nemmeno a dirlo, del Calcio Foggia 1920), otterremo quasi sicuramente la deroga a disputare lo stesso la serie C.
La verità è che come cittadini, come contribuenti, come tifosi del Foggia, ci saremmo aspettati da questa Amministrazione che tutto sarebbe stato messo a norma per tempo, garantendoci uno Zaccheria conforme per la serie C già da subito, senza antipatici rimpalli di responsabilità, a prescindere da chi fosse oggi o sarà domani il proprietario del Calcio Foggia 1920.
Francesco Bacchieri