È morto Carlo Ricchetti, bandiera rossonera

È morto Carlo Ricchetti, bandiera rossonera

È morto a 55 anni Carlo Ricchetti, ex calciatore e poi allenatore, sconfitto da una malattia incurabile. Foggiano di nascita, Ricchetti è stato uno di quei talenti che hanno saputo portare in alto il nome della propria terra, distinguendosi per serietà, sacrificio e dedizione.

Cresciuto calcisticamente nella squadra della sua città, il Foggia, Ricchetti ha costruito una carriera solida e coerente, fatta di passione e lavoro. Il suo legame con la Puglia e con il club rossonero è rimasto sempre forte, anche quando la vita lo ha portato lontano. La sua storia è quella di un ragazzo del Sud che, con determinazione e carattere, è riuscito ad affermarsi nel calcio professionistico, arrivando a vivere il sogno della Serie A senza mai dimenticare le proprie radici.

Nel corso della sua carriera, Ricchetti ha indossato diverse maglie tra Serie C e Serie B, ma è con la Salernitana che ha scritto le pagine più luminose della sua storia sportiva.

Soprannominato “il re del taglio” per l’intelligenza tattica e la capacità di muoversi senza palla, Ricchetti incarnava l’essenza del centrocampista moderno: equilibrato, generoso, sempre al servizio della squadra. In campo dava tutto, ma fuori era la discrezione a contraddistinguerlo, quella di chi preferisce i fatti alle parole.

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, non ha mai smesso di vivere per il calcio. Ha proseguito la carriera come allenatore e viceallenatore.

La notizia della sua scomparsa ha suscitato profonda commozione nel mondo sportivo. Dai tifosi della Salernitana a quelli del Foggia, fino ai colleghi e agli amici che lo avevano conosciuto da vicino, tutti lo ricordano come “un uomo buono e un professionista esemplare”, sempre disponibile e rispettoso.

Con la morte di Carlo Ricchetti, il calcio italiano perde non solo un ex giocatore, ma un simbolo di dedizione, umiltà e amore autentico per questo sport.

Assunta Pia La Riccia