Foggia calcio, due i prosciolti: per Fares e Ursitti nessuna sanzione
Nella lunga lista di inibiti e squalificati, ci sono anche due persone che dal processo a carico di tesserati e dirigenti del Foggia calcio escono prosciolti. Sono Lucio Fares, presidente della società rossonera prima del commissariamento e l’avvocato Gianluca Ursitti.
IL PROVVEDIMENTO. Ecco, nel dispositivo del Tribunale federale, le motivazioni che hanno portato alla decisione. “In merito alle contestazioni mosse al Dott. Adolfo Lucio Fares – si legge nel provvedimento -, questi ha respinto con forza ogni addebito sia in sede di memoria difensiva che rilasciando dichiarazioni spontanee in udienza. Il Dott. Fares ha ribadito il proprio ruolo di mera rappresentanza istituzionale della Società nei rapporti con i terzi. Ruolo non operativo, privo di poteri e di riconoscimenti economici”.
LA BUSTA CHIUSA. “Ed in effetti – prosegue il provvedimento -, l’ampia documentazione in atti proveniente dal procedimento penale come integrata dalle indagini svolte dalla Procura Federale, pare confermare la totale estraneità del Dott. Fares alle dinamiche di gestione aziendale e la sua lontananza dai rapporti intercorrenti tra i fratelli Curci e Sannella. Alla luce di tali considerazioni, anche l’episodio riferito da Nicola Curci circa una dazione di danaro da parte sua a Fedele Sannella avvenuta con il coinvolgimento consapevole del Dott. Fares, può e deve essere riletto sulla scorta di quanto riferito da quest’ultimo. Fares, infatti, afferma di ricordare l’episodio e di essere sicuro di trovarsi già nella stanza del Sannella al sopraggiungere del Curci, il quale si sarebbe limitato in sua presenza a consegnare una busta chiusa il cui contenuto non gli è mai stato riferito. Il Collegio, pertanto, in difetto di ulteriori e diversi elementi di prova a sostegno di un coinvolgimento del Dott. Fares nell’impiego di importi di provenienza illecita nell’attività gestionale e sportiva della Società, non può che proscioglierlo dagli addebiti contestati”.
L’AVVOCATO. Analogamente, non si rinvengono in atti sufficienti indizi di responsabilità a carico dell’Avv. Gianluca Ursitti, prove o testimonianze della sua partecipazione nella gestione aziendale e sportiva attraverso conferimenti in denaro di provenienza illecita. “Condivisibili – scrive il Tribunale – gli argomenti difensivi per ciò che concerne l’unico addebito mosso all’Avv. Ursitti ossia di aver suggerito al Curci di dismettere i propri beni intestandoli a familiari, onde eludere eventuali e future iniziative cautelari dell’Autorità giudiziaria. Le risultanze istruttorie, infatti, confermano che il parere è stato elargito in costanza di un mandato professionale conferito dal Curci mesi prima e per una vicenda processuale penale che non coinvolgeva in alcun modo il Foggia Calcio. A conferma della totale irrilevanza di tale circostanza in relazione ai fatti di cui al presente procedimento, si rileva come non vi sia alcuna prova in atti di un nesso causale tra i pareri professionali forniti dall’Avv. Ursitti al proprio assistito e l’impiego nell’attività gestionale e sportiva del Foggia Calcio di importi frutto di attività illecite. Tali considerazioni valgono ad escludere qualsiasi addebito nei confronti del professionista”.